La normativa Hadopi, la controversa legge francese che impone la disconnessione dalla rete degli utenti recidivi di violazione del copyright, ha sollevato l’interesse di diversi stati mondiali, tra cui il Regno Unito. Lo scorso novembre, un forte dibattito politico ha posto le basi per l’introduzione di questa norma anche sul territorio inglese. Di ieri la notizia, tuttavia, della decisione del Governo di non terminare i contratti di connessione internet dei pirati.
Tuttavia, la situazione non è così rosea come appare di primo acchito. La proposta fatta dal parlamento, infatti, è solamente momentanea: qualora entro il prossimo biennio le misure di sensibilizzazione contro il P2P illegale non dovessero sortire alcun effetto, il Governo potrebbe rivedere le proprie posizioni.
Resta il fatto che, attualmente, la maggioranza politica si sia dichiarata a sfavore di provvedimenti così restrittivi per le libertà digitali degli utenti, rimarcando come non sia possibile trasformare gli ISP in veri e propri investigatori della rete.
Nel frattempo, il Governo continua a investire sulla riduzione del filesharing illegale avvalendosi di altre metodologie che, come lecito aspettarsi, sono ormai routine in questi casi: filtri sulle connessioni, download massimi giornalieri limitati e, non ultimo, sospensioni temporanee degli account.
E proprio la sospensione temporanea sta generando forti polemiche nel paese. Non si capisce, infatti, per quale motivo il Governo, dato il rifiuto alla politica delle disconnessioni, possa contemporaneamente accettare interruzioni momentanee dei servizi di connettività.