Solo qualche giorno fa abbiamo parlato dell’innovativa tecnologia, studiata presso la Radboud University Nijmegen, che potrebbe consentire, nel futuro, l’utilizzo di laser anziché testine all’interno degli hard disk, incrementando di due ordini di grandezza le velocità di lettura e scrittura rispetto a quelle attuali.
La velocità non è però l’unico obiettivo dei ricercatori, i quali stanno studiando tecnologie che permettono di incrementare notevolmente la capacità degli hard disk: gli esperti ritengono, infatti, che il limite fisico dei materiali attualmente utilizzati per costruire i piatti degli HD verrà raggiunto entro il 2010.
Due diversi gruppi di ricerca, appartenenti alla Brow University e ai Sandia National Laboratoires, stanno lavorando alla realizzazione di nanowire e nanorod, cioè “cavi” e “asticelle” di dimensioni nanometriche, che possono essere utilizzati per la costruzione di supporti magnetici con densità 10 volte maggiori rispetto a quelle attuali.
Il materiale utilizzato per la costruzione di nanorod e nanowire sembra essere una particolare combinazione di ferro e platino, in grado di mantenere le proprietà magnetiche anche su scala nanometrica.
Al momento attuale un problema di allineamento magnetico limita l’utilizzo di tali nano-elementi, anche se i ricercatori stanno tentando di risolvere questa situazione studiando la forma delle particelle e le percentuali degli elementi componenti.
Finalmente, dopo un lungo periodo di calma piatta, vi sono molti progetti in via di sviluppo per le tecnologie di storage. Magari tra qualche anno potremo ritrovarci tra le mani un hard disk da 20 Terabyte con testine laser, sempre che in questo periodo la diffusione degli SSD non sia tale da portare al pensionamento lo storage magnetico.