L’entusiasmo suscitato da Google Glass sta conquistando un numero in costante crescita di utenti, pronti a mettere mano al portafogli per acquistare gli occhiali non appena disponibili sul mercato. Nonostante la commercializzazione non sia ancora stata avviata, il device è già stato causa di disavventure e malintesi, come quella capitata ad un’automobilista californiana o ai clienti di un locale di Seattle. L’ultima in ordine temporale ha come protagonista un ragazzo dell’Ohio.
La scorsa settimana lo sfortunato Explorer ha scelto di recarsi alla sala cinematografica AMC di Columbus per vedere la pellicola “Jack Ryan: l’iniziazione”, in compagnia della moglie. Dopo un’ora circa dall’inizio del film si è visto letteralmente strappare dal viso gli occhiali da vista sui quali era posizionato Glass (spento), per poi essere trascinato all’esterno e sottoposto ad un interrogatorio da una decina di agenti per le successive tre ore. Dalla prima ricostruzione pare che l’azione sia stata effettuata da personale dell’FBI (i ricordi dei badge identificativi sono piuttosto vaghi). Al termine delle domande il protagonista della vicenda ha potuto far ritorno a casa, senza alcuna ammenda, ma con uno stato di shock che l’ha accompagnato per tutta la giornata successiva.
A quanto pare il tutto è da ricondurre al fatto che già in precedenza, sempre nella stessa sala, erano stati ravvisati tentativi di registrare il lungometraggio, con tutta probabilità per poi diffonderlo in Rete sui circuiti P2P. Indossare Google Glass è dunque stato sufficiente per essere etichettati come il sospettato di un’attività illegale. I responsabili della struttura, per scusarsi del malinteso, hanno offerto due biglietti gratis per una nuova proiezione in forma di risarcimento.
Intervenuto sulle pagine del sito Phandroid per fornire maggiori dettagli, il protagonista dichiara che quando deciderà nuovamente di godersi un film sul grande schermo, indosserà un paio di occhiali differente, senza il dispositivo di Mountain View. Quanto successo mette in luce come la diffusione del prodotto possa effettivamente creare situazioni problematiche per gli utenti, frutto di una conoscenza piuttosto superficiale delle tecnologie da parte di chi è chiamato a garantire la sicurezza o, come in questo caso, ad evitare il verificarsi di pratiche illecite. Dopotutto, la quasi totalità delle persone che si recano al cinema ha con sé uno smartphone, perfettamente in grado di registrare l’intera pellicola.