Industria auto: crollo della domanda

Industria auto: crollo della domanda

Il settore automobilistico non accenna a riprendersi, anzi sembra peggiorare e dopo un calo del 5,5% del mese di ottobre, questo mese registra una flessione dell’11,97%.

Toyota sembra stia valutando il taglio della produzione di veicoli di grandi dimensioni e di pickup per i mesi di novembre e dicembre. La notizia è stata diffusa dal Bangkok Post che come fonte cita un manager del gruppo, il quale afferma che questa è una delle misure che si prenderanno per il taglio dei costi, che servirà a cercare di contrastare il calo della domanda del mercato estero e locale.

Un’altra di queste misure è il taglio delle ore di lavoro straordinario, specificando però che per il momento non si passerà a licenziare il personale che lavora a tempo indeterminato.

A Londra, intanto, Honda Motor ha comunicato che avrebbe intenzione di chiudere lo stabilimento inglese nel mese di febbraio e marzo, sempre in base al piano per rallentare la produzione e far fronte al crollo degli ordini. La notizia è stata data dal Daily Telegraph, quotidiano del Regno Unito fondato nel 1855, secondo il quale durante questo periodo la produzione verrà ridotta di 21.000 veicoli.

In base a quanto detto, i dipendenti dello stabilimento, che sono 4.800, durante questo periodo di chiusura percepiranno comunque lo stipendio intero.

In controtendenza invece Volkswagen, il più grande produttore di auto in Europa, che ha registrato una crescita del 66% delle auto in India tra gennaio e ottobre 2008, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Volkswagen ha dichiarato di aver venduto nei primi dieci mesi del 2008 16.695 veicoli, rispetto ai 10.055 del 2007. Le vendite sono state trainate da una forte domanda del mercato indiano.

Nel comunicato emesso dalla società si dà notizia anche della costruzione di un nuovo stabilimento vicino alla città di Punè, costato alla stessa 580 milioni di euro e che sarà operativo dalla fine del mese di marzo del 2009.

Per quanto riguarda il futuro delle “big three” di Detroit (Ford, General Motors e Chrysler, come vengono denominate le tre grandi società produttrici di autoveicoli), questo rimane incerto e appeso ad un filo. Nancy Pelosi, presidente della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, ha dichiarato che finché le case automobilistiche non saranno in grado di presentare un piano concreto, ogni intervento pubblico sarà rimandato.

Dopo queste dichiarazioni, i titoli in questione hanno segnato marcati ribassi.

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