Infineon Technologies ha ufficializzato l’intenzione, praticamente finale, di acquisire Cypress Semiconductor, il famoso produttore di hardware, per 10,1 miliardi di dollari.L ‘accordo mostra la tendenza verso il consolidamento del settore dei chip, che sta plasmando il contesto attuale, con la nascita di vari conglomerati di grossa dimensione.
Il prezzo pagata per azione rappresenta il massimo storico di Cypress, ed è un bel modo per una leggendaria azienda della Silicon Valley di seguire un percorso di exit con una redditività di livello. Cypress è stata fondata nel 1982 dall’ingegnere TJ Rodgers, che ha permesso alla compagnia di affermarsi nel mondo della produzione di chip di memoria, prima di lanciarsi nel campo dei sensori e dell’IoT. Negli anni, Rodgers ha investito in SunPower e successivamente ha aiutato a lanciare un’offerta pubblica iniziale, con l’avvento in borsa nel 2005.
“Questo è un passo fondamentale nello sviluppo strategico di Infineon – ha sottolineato la società – che rafforzerà e accelererà la nostra crescita e la gamma di applicazioni disponibili”. Hassane El-Khoury, amministratore delegato di Cypress, ha aggiunto: “Il team di Cypress è entusiasta di unire le proprie forze con Infineon per sfruttare le opportunità di molti miliardi di dollari derivanti dal massiccio aumento della connettività e dei requisiti informatici delle prossime ondate tecnologiche”. Dopo l’integrazione, Infineon conta di raggiungere una crescita dei ricavi superiore al 9% e un margine pari al 19%, oltre a ridurre il rapporto tra investimenti e vendite al 13%.
Al momento dell’acquisizione, Cypress era valutata a 18,2 volte dall’EBITDA NTM (una metriche che misura la redditività). Stando a quanto riportato oltreoceano, le società chiuderanno la transazione entro la fine del 2019, o al massimo agli inizi del 2020, quando gli azionisti voteranno in merito e l’Antitrust terminerà le dovute procedure di controllo.