Fatico spesso a comprendere le mosse degli influencer ma, ancora più spesso, le critiche sono figlie di una scarsa attenzione al contesto. La scorsa settimana, abbiamo tutti letto la notizia di un presunto afflusso incontrollato di ragazzi presso i luoghi, ahimè, conosciuti di Chernobyl, dove pare che decine di social media star si ritrovino per scattarsi foto in posa, a seguito del successo dell’omonima serie su HBO. Bene, non tutto è come sembra.
Sono in totale quattro i diversi ragazzi le cui foto stanno circolando da giorni su internet, come fonte primaria via Instagram. Tre di questi non potrebbero nemmeno essere classificati come influencer, visto lo scarso seguito che avevano prima della recente ondata di indignazione.
L’unica star è Julia Baessler, che peraltro aveva scattato le foto a maggio, ben prima del tam-tam attuale, e nemmeno in pose così estreme. Nonostante ciò, dopo il tweet di Craig Mazin, scrittore e produttore della serie TV che invitava a non pubblicare nulla di irrispettoso dalle location reali, Julia ha deciso di eliminare le immagini, per non alimentare ulteriori critiche.
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La foto del ragazzo con un dispositivo contatore geiger circola sul web dal 2010, mentre quella con la donna in piedi vicino al bus riprende una studentessa nata in Ucraina che, nella didascalia riflette sull’impatto che il peso di Chernobyl ha avuto su di lei. L’unica su cui potremmo discutere è quella di nz.nik, una giovane mezza nuda immobile dinanzi ad un palazzo in rovine. La tizia ha 12 mila follower e 19 post su Instagram e probabilmente cerca di aprirsi una strada verso il trash (almeno a giudicare dagli altri scatti).
https://www.instagram.com/p/ByXy2MIoSxb/
Il punto è che se il turismo è aumentato davvero verso la cittadina, a causa dello show, non ci sono prove che altri influencer si stiano dirigendo a Chernobyl. Incidenti come questo riflettano il nostro mutevole rapporto con la tecnologia. L’attuale stile di posting su Instagram mira non a raccontare ciò che abbiamo intorno ma ciò che la foto ritrae, il soggetto.
Tranne rari casi, la maggior parte delle foto scattate in luoghi tragici cerca di catturare la memoria di un posto all’interno dello stile della piattaforma, non per forza risultando irriverenti e offensivi. Ovvio che molte volte capita, alla ricerca del click, ma il contesto è ancora il re, fondamentale.
E allora…#buongiornounCaffo