Informazione, il Web supera la carta stampata

Il 40% degli statunitensi dichiara di utilizzare Internet come principale fonte di informazione, mentre i quotidiani sono fermi al 35%. La TV detiene ancora l'egemonia come prima fonte informativa, ma tra i giovani il Web è ormai del tutto concorrenziale
Informazione, il Web supera la carta stampata
Il 40% degli statunitensi dichiara di utilizzare Internet come principale fonte di informazione, mentre i quotidiani sono fermi al 35%. La TV detiene ancora l'egemonia come prima fonte informativa, ma tra i giovani il Web è ormai del tutto concorrenziale

Dopo circa due anni di stretto inseguimento, nel corso del 2008 il Web ha infine sorpassato la carta stampata come principale fonte di informazione negli Stati Uniti. Un passaggio storico nell’evoluzione dei media che colloca ora Internet al secondo posto subito dopo la televisione come sistema privilegiato per informare ed essere informati sulle notizie provenienti da tutto il mondo. La svolta è stata rilevata dal Pew Research Center, che ha condotto un sondaggio [pdf] su un campione statistico costituito da circa 1500 cittadini statunitensi.

Il 40% degli intervistati ha dichiarato di aver ricevuto la maggior parte delle notizie attraverso il Web a fronte del 24% registrato nel corso del 2007. Un aumento percentuale considerevole, avvenuto principalmente a scapito della carta stampata, ferma ormai da un paio di anni intorno al 35%. Nonostante la notevole crescita di Internet, la televisione rimane il principale strumento di informazione per la maggior parte dei cittadini statunitensi: il 70% del campione ha infatti confidato di utilizzare la TV per ricevere rapidamente e con semplicità le informazioni che desidera.

Il dato cambia se si analizzano le fasce di età più giovani del campione statistico selezionato dal Pew Research Center. Per i più giovani, infatti, Internet costituisce ormai un rivale non indifferente per la televisione. Il 60% degli americani al di sotto dei 30 anni dichiara di utilizzare il Web come prima fonte di informazione per ricevere notizie nazionali e internazionali, una percentuale ormai del tutto simile a quella ottenuta dal mezzo televisivo. Numeri da non sottovalutare e che assumono ancora maggiore importanza se confrontati con i risultati ottenuti nel corso del 2007, in cui solamente il 34% dei giovani dichiarava di utilizzare il Web per informarsi.

Dal 2007 al 2008 la percentuale di utenti tra i 18 e i 29 anni che dichiara di utilizzare la televisione come prima fonte per le notizie è scesa di circa 11 punti percentuali, mentre Internet ha guadagnato circa il 25% divenendo ormai un mezzo pienamente in concorrenza con la TV. Il mezzo televisivo mantiene comunque un alto numero di utenti, interessati a rimanere sempre aggiornati sulle notizie, grazie ai canali “all news” conosciuti e apprezzati come CNN e Fox News.

Stando ai dati forniti dal Pew Research Center, campagna elettorale e crisi economica sono stati i temi che hanno maggiormente catalizzato l’attenzione dei cittadini americani. Questi argomenti hanno spinto numerosi utenti a ricercare maggiori informazioni e approfondimenti online, spostando parte dei lettori dalla carta stampata tradizionale ai più aggiornati e dinamici siti di informazione del Web. In molti casi, inoltre, informarsi online comporta costi molto inferiori rispetto all’acquisto di uno o più quotidiani ogni giorno. Un aspetto da non sottovalutare e che potrebbe essere acuito dalla progressiva contrazione dei consumi dovuta alla crisi economica.

La conversione alla Rete per i principali quotidiani statunitensi diviene, in quest’ottica, centrale per creare e gestire nuovi modelli di business tali da consentire ugualmente una presenza sul mercato, compensando così i minori introiti dovuti al calo delle vendite dei giornali in edicola. Se confermato nel corso dei prossimi mesi, il trend registrato dai ricercatori del Pew Research Center potrebbe costituire la spinta per un progressivo riassetto dei rapporti tra carta stampata e informazione online negli Stati Uniti a partire dal 2009, con inevitabili ripercussioni anche per il Vecchio Continente.

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