Kenton Varda, ingegnere del software che lavora per Google, ha progettato e realizzato la propria abitazione per ospitare i LAN Party, ovvero i noti incontri in cui più persone giocano in modalità multiplayer tramite una rete LAN. Con l’aiuto del padre architetto, Varda ha riservato due stanze della casa al gioco, assemblando 12 postazioni, 6 per ogni stanza, complete di monitor, mouse e tastiera.
Le postazioni da gioco non ospitano il PC, ovvero il case con i singoli componenti, ma i computer sono stati posizionati in una stanza dedicata e collegati ad un server. Le dodici game station sono state assemblate con lo stesso hardware: processore Intel Core i5-2500, scheda video MSI N560GTX (GPU NVIDIA GeForce 560), scheda madre MSI P67A-C43 (chipset Intel P67), 8 GB di memoria DDR3 a 1333 MHz e monitor ASUS VE278Q da 27 pollici full HD.
Sebbene l’ingegnere di Google sia il proprietario dei 12 PC, non possiede 12 copie di ogni gioco, per cui i partecipanti al LAN Party devono utilizzare le proprie licenze mediante Steam, Battle.net o altri account.
La principale difficoltà da risolvere è stata la gestione degli aggiornamenti per il sistema operativo e i giochi. Per evitare di ripetere le stesse operazioni 12 volte, Varda ha costruito un server che ospita un “master disk” condiviso da tutte le postazioni da gioco. Prima di ogni LAN Party, vengono effettuati tutti gli update sul disco master e successivamente il contenuto viene replicato sui 12 dischi dei PC.
Per chi preferisce giocare con le console, nella casa sono disponibili anche due TV da 55 e 59 pollici. Per proteggere la casa da gioco, Varda ha installato varie videocamere con rilevazione dei movimenti. In caso di intrusione, vengono inviate le immagini alla sua casella di posta e al suo smartphone, con il quale è anche possibile ricevere feed video in real-time.