L’Inghilterra vuole raggiungere un nuovo obiettivo in tema di digitalizzazione del Paese e cioè portare la banda larga su fibra ottica a tutte le case entro il 2033. Un obiettivo intermedio dovrebbe essere raggiunto nel 2025 quando la fibra ottica raggiungerà 15 milioni di famiglie. La fibra ottica rappresenta il futuro della connettività a banda larga ed è una tecnologia più efficiente non solo del rame ma anche dell’uso misto rame/fibra.
Per cercare di raggiungere questo ambizioso obiettivo, il Governo inglese obbligherà i costruttori a realizzare le nuove abitazioni con una predisposizione nativa all’accesso alla fibra ottica. Inoltre, il Governo inglese ha deciso di investire da 3 a 5 miliardi di sterline per aiutare le aziende a portare la fibra ottica nelle zone rurali. Se raggiunti, questi obiettivi permetteranno di far fare all’Inghilterra un importante salto in avanti in tema di connettività. Oggi, solo il 4% del Paese utilizza la fibra ottica mentre il Portogallo e la Spagna, per esempio, sono rispettivamente all’89% e al 71%. La percentuale è ancora maggiore in alcuni paesi asiatici: la Corea del Sud è al 99% e il Giappone al 97%. Un recente studio governativo inglese ha rilevato che senza ulteriori investimenti a livello politico, le connessioni in fibra ottica nel Regno Unito arriverebbero ad essere disponibili solamente entro 20 anni al 75% della popolazione.
Tuttavia, l’Inghilterra non è nuova ad annunci in tal senso. Proclami a cui poi è seguito, nel concreto, davvero molto poco. Nel 2012, il Governo inglese aveva promesso che il Paese avrebbe avuto la rete a banda larga più veloce in Europa entro il 2015. Un obiettivo chiaramente oggi non raggiunto. Nelle classifiche del livello di connettività, l’Inghilterra si trova al 35esimo posto in termini di velocità dietro a parecchi Paesi europei.
L’Italia, a titolo di curiosità, si colloca dietro all’Inghilterra ma va detto che il Paese sta avanzando rapidamente in termini di connettività grazie proprio alla sempre maggiore disponibilità della fibra ottica. Un lavoro che, invece, l’Inghilterra stenta a portare avanti.