L’Inghilterra punta a voler rendere Internet un luogo più sicuro, indipendentemente che alle aziende piaccia o no. Matt Hancock, Secretary of State for Digital, Culture, Media and Sport del Governo inglese, ha svelato i piani per una legge sulla sicurezza online che affronterà il cyberbullismo, lo sfruttamento dei minori, l’estremismo e altre problematiche. I ministeri del governo, gli enti di beneficenza e gli enti pubblici lavoreranno insieme su di un libro bianco nel 2018 che porrà le basi della legislazione, con Hancock che si aspetta che la legge sia pronta entro i prossimi due anni.
Non è chiaro, al momento, cosa effettivamente conterrà questa nuova legge sulla salvaguardia di Internet. Hancock ha fatto riferimento a una proposta di legge sulla protezione dei dati che prevede multe fino al 4% del fatturato complessivo delle aziende che non porranno in essere soluzioni sufficienti per salvaguardare gli utenti. In un’intervista con la BBC, Hancock ha aggiunto di essere molto preoccupato del fatto che alcuni bambini siano riusciti ad iscriversi ai social network e che voleva che la verifica dell’età diventasse obbligatoria. L’unica certezza è che il Governo inglese non crede che le Internet Company stiano facendo abbastanza.
Il governo ha affermato che molti utenti si sentono impotenti nell’affrontare i problemi di sicurezza. Hancock si è anche scagliato contro la mancanza di collaborazione delle aziende, rilevando che solo quattro su quattordici si sono presentate quando sono state invitate a parlare. La nuova legge che il Governo inglese vuole introdurre per proteggere gli utenti su Internet potrebbe partire da questi concetti espressi da Hancock ma è ancora troppo presto per capirlo.
Il libro bianco che sarà realizzato, sarà sicuramente di aiuto per capire esattamente cosa il Governo inglese ha in mente di fare. Il Regno Unito, comunque, continua dimostrarsi molto “agguerrito” contro le Internet Company. Di recente, le autorità inglesi hanno fatto sapere che potrebbero obbligare Mark Zuckerberg a testimoniare sui fatti di Cambridge Analytica e di come il social network gestisce i dati nel caso il CEO di Facebook metta piede nel Paese.