Innovazione e startup: sarà questo senza dubbio il binomio più importante presso SMAU, l’evento a Fieramilanocity che chiude tutto il percorso nazionale. Attraverso 500 novità espositive, centinaia di workshop e convegni, i premi e le numerose occasioni di incontro e networking si esalteranno anche le 150 startup e i 200 accelleratori presenti nei padiglioni di via Gattamelata dal 23 al 25 ottobre a Milano.
I temi chiave e i trend delle tecnologie digitali per il business come cloud, smart city, app e mobile, big data, e-commerce, smart working, information security, si snoderanno lungo il percorso di innovazione ideato dal giornalista Emil Abirascid, che da dieci anni (quindi da molto prima della nascita dell’ecosistema startup) lavora con la fiera, e in questa edizione si registrerà una ulteriore crescita del 50% di realtà innovative con progetti non solo nel settore Ict, ma basati anche su altre tecnologie innovative: energia, nuovi materiali, dispositivi medicali che utilizzano gli strumenti Ict per accelerare il loro processo di crescita.
Le occasioni per le startup
Tra le 150 startup presenti in fiera saranno selezionate le tre vincitrici che riceveranno il voucher per la partecipazione a una delle 6 edizioni territoriali del Roadshow 2014, che comprende uno stand espositivo arredato nella prossima edizione di Smau Milano, la grafica e l’inserimento nel catalogo. Tutte le startup presenti avranno la possibilità di partecipare allo Speed Pitch: 2 minuti on stage per presentare la propria idea d’impresa a un pubblico di investitori, industriali, giornalisti. Lo speed pitch, sperimentato con successo durante il Roadshow 2013, prende il posto dello Speed Dating delle scorse edizioni, in cui le startup si presentavano per tre minuti coi singoli investitori uno dopo l’altro in una maratona di circa due ore. La nuova modalità permetterà a un numero maggiore di startup di presentarsi e sarà segmentato nella tre giorni.
L’autore del format, CEO del network StartupBusiness, così racconta lo spazio startup:
Abbiamo cominciato a proporre i Percorsi dell’Innovazione per fare un esperimento, quando ancora non era di moda e in Italia lo scenario startup era praticamente un deserto. Le buone idee nei centri di ricerca, i talenti e le professionalità, l’innovazione nei poli scientifici e tecnologici non sono mai mancati in realtà, mancava la cultura imprenditoriale, del trasferimento tecnologico, della creazione del valore, la relazione con l’industria, la comunicazione e anche la cultura dell’investimento in capitale di rischio. Lo scenario italiano oggi è decisamente meglio di 10 anni fa e di questo credo sia in parte responsabile anche il sodalizio Smau–Startupbusiness: è bello vedere che dalle 8 startup da cui eravamo partiti siamo oggi a 150, perché Pierantonio Macola, tutto lo staff e io, ci abbiamo creduto davvero e abbiamo lavorato affinché quest’area diventasse un momento di supporto concreto (un certo numero di stand è assegnato gratuitamente), un’accelerazione al mercato e un’occasione di contatto tra il mondo industriale e l’innovazione generata in Italia. Insomma, un punto di riferimento.
Chiamato in causa, l’Amministratore Delegato di Smau così commenta:
Nessun altro contesto nel nostro Paese mette una startup nella condizione di potersi presentare a un panorama di stakeholder così completo: grandi aziende, investitori, advisor, incubatori, acceleratori, istituzioni nazionali e locali, mondo mediatico, osservatori, opinion leader. Molti di loro sono presenti e protagonisti a Smau, altri sono i nostri visitatori: imprenditori e manager che hanno la possibilità di scoprire come le giovani imprese innovative possono diventare il laboratorio di Ricerca e Sviluppo esterno all’azienda in grado davvero di dare una svolta al proprio business. Il nostro è un trampolino, sta poi alla startup sapersi tuffare bene.