Il raggio d’azione di Google è sempre più esteso e tocca ormai ambiti non prettamente legati all’universo Web, come quello relativo alla produzione di smartphone e tablet, alle automobili o all’esplorazione dello spazio. Il business più importante del gruppo, almeno in termini prettamente monetari, è però ancora rappresentato dalle inserzioni pubblicitarie legate al motore di ricerca.
Un vero e proprio ecosistema che vive degli spazi pubblicitari acquistati da commercianti, negozi online e gestori dei siti per promuovere la loro attività, nella speranza di attirare l’attenzione degli utenti e vendere loro un prodotto, un servizio o più semplicemente generare traffico. Oggi bigG parla del proprio impegno nel mantenere questo circuito il più possibile sicuro e trasparente, eliminando l’advertising che infrange il regolamento e quello messo in campo in modo da ingannare il navigatore. Ecco quanto riportato in un post comparso sul blog ufficiale del circuito AdWords.
Lavoriamo sodo per mantenete il nostro ecosistema dedicato all’advertising sicuro per utenti, inserzionisti ed editori e continueremo a investire ingenti risorse per fermare le pratiche malevole. Abbiamo un team di analisti costantemente impegnati nella tutela dei navigatori e nel perfezionare la tecnologia necessaria per identificare le pubblicità non autorizzate, fermando i malintenzionati.
Nel corso del 2014 il numero di inserzioni eliminate da Google è stato pari a 524 milioni, in crescita rispetto ai 350 milioni dell’anno precedente. Scende invece il totale di coloro che non possono più acquistare pubblicità sulla piattaforma di bigG in seguito a violazioni di vario tipo, dai 270.000 del 2013 ai 214.000 degli ultimi dodici mesi. Per quanto riguarda invece Google Shopping, sono stati 33.000 i commercianti e i negozi online a ricevere un ban, talvolta per la vendita di materiale non consentito dal gruppo di Mountian View.
Parte delle pubblicità eliminate è dovuta a metodi ingannevoli per attirare i click degli utenti, come quelli che simulano un problema all’interno del computer per spingere il navigatore ad acquistare o a scaricare un software. Ancora, sono stati esclusi tutti coloro che hanno pubblicato advertising finalizzato alla diffusione di malware o alla vendita di prodotti che non rispettano le leggi relative al commercio dei farmaci.