L’HDR, il cui acronimo sta per Hight Dynamic Range (Ampia Gamma Dinamica), è una tecnica fotografica il cui scopo è quello di ovviare alle limitazioni dei sensori digitali se messi a confronto con l’occhio umano. Infatti, se ci troviamo di fronte ad una scena che presenta aree molto illuminate (sovraesposte) contemporaneamente ad aree poco illuminate (sottoesposte) siamo costretti a dover scegliere se bruciare gli elementi troppo chiari calibrando il sensore sulla zona scura o se rendere illeggibili i dettagli troppo scuri calibrando il sensore sulla zona chiara.
Prendendo a prestito le parole dell’amico e bravo iPhoneografo Marco Lamberto, la gamma dinamica dei sensori delle fotocamere digitali è come una coperta troppo corta: non riesco, con un unico scatto, a coprire l’informazione (visiva) veicolata contemporaneamente da elementi troppo chiari e troppo scuri.
Questo è un problema che non affligge soltanto i sensori degli smartphone o delle fotocamere a basso costo ma anche quelli delle più costose Reflex digitali. Al contrario l’occhio umano si adatta dinamicamente (e proprio il caso di dirlo) alla luce della scena.
La tecnica HDR quindi consiste nel riprendere una stessa scena scattando più fotografie con valori di esposizione differenti per poi combinarle assieme per ottenere come risultato quanto di più simile siamo in grado di percepire osservando la scena ad occhio nudo. Tale combinazione viene realizzata da un apposito algoritmo che può rendere l’operazione del tutto automatica o servoassistita qualora volessimo intervenire a mano nella calibrazione di alcuni parametri.
Per la mobile photography abbiamo a disposizione una serie di app per iOS e Android che ci permettono di ottenere risultati entusiasmanti. Vediamo le migliori.
1. L’app fotocamera nativa di iOS 7 è dotata di funziona HDR con combinazione a due scatti. La reputo molto pratica in quanto permette di non dover cambiare app per scattare in HDR e poter così beneficiare di tutte le novità fotografiche introdotte da iOS7. Con l’ultimo aggiornamento del sistema operativo Apple inoltre l’HDR può attivarsi automaticamente se le circostanze lo richiedono. Il risultato non è particolarmente vivido dal punto di vista della saturazione dei colori ma è un buon compromesso tra velocità di esecuzione e qualità ottenuta.
2. VividHDR. Forse la miglior app per foto in HDR per velocità di esecuzione e qualità per dispositivi iOS. La sua forza è il fatto di presentare dei preset che permettono di ottenere diversi risultati senza dover perdere troppo tempo gestendo manualmente i parametri di regolazione dell’immagine.
3. HDR Camera È l’app per foto HDR per eccellenza in ambiente Android. Analogamente a vividHDR permette di giocare con alcuni preset al fine di scattare velocemente ma presenta anche la possibilità di customizzare i parametri a piacimento.
4. Snapseed. È l’app di fotoritocco forse più diffusa se contiamo il fatto che è disponibile gratuitamente sia per iOS che per Android. Snapseed presenta una serie di filtri denominati HDR Scape che, come il nome suggerisce, applicano un filtro HDR alle foto già scattate… o meglio, simulano un filtro HDR. Infatti il vero HDR si ottiene scattando più fotografie e combinandole assieme come abbiamo visto prima. Applicare un simulatore di HDR su uno scatto singolo significa tentate di schiarire le aree sottoesposte e scurire quelle sovraesposte per normalizzare la dinamica. Ma attenzione! Se lo scatto che tentiamo di migliorare in questo modo presenta delle zone bruciate (troppo chiare, praticamente bianche) o troppo scure, l’informazione sarà danneggiata irreparabilmente e non c’è simulazione che tenga (i miracoli li fanno solo quelli di CSI in TV!).
Snapseed inoltre presenta un filtro chiamato Atmosfera, reperibile sotto la sezione Tune Image, che io generalmente catagolo sotto il nome di filtro one-touch, in quanto permette di gestire più parametri dell’immagine con un controllo a cursore. Questo filtro, tra le varie cose che fa, simula anche un leggero HDR senza però introdurre quegli sgradevoli aloni bianchi di contorno agli oggetti presenti nella foto, come tipicamente accade con le simulazioni di questa tecnica.