Instagram sta diventando sempre di più un terreno di caccia per coloro che cercano di adescare bambini e minori. Lo dice una un report pubblicato dall’inglese National Society for the Prevention of Cruelty to Children (NSPCC), basato sui dati ottenuti da 39 forze di polizia.
NSPCC ha detto che Instagram è risultato essere il metodo preferito di comunicazione per adescatori di bambini, sulla piattaforma è accaduto ben 428 volte tra aprile e settembre 2018. Un incremento del 239% rispetto allo stesso periodo del 2017. Questo sta a significare che il 22% di tutti i 1944 reati di adescamento, registrati da 39 delle 43 forze di polizia del Regno Unito lo scorso anno, si sono verificati sul social network di proprietà di Facebook.
La polizia ha poi fatto sapere nello specifico quali piattaforme online vengono utilizzate dagli adescatori sessuali di minori tra tutti i 1317 casi. I comportamenti predatori su Instagram rappresenta il 32% di questi casi, molto avanti a Facebook e Snapchat, che sono usati nel 23% e 14% dei casi rispettivamente. Sono citate comunque altre piattaforme, come Twitter e il gioco House Party.
NSPCC ha poi scoperto che le ragazze tra i 12 e i 15 anni avevano più probabilità di essere prese di mira dagli adescatori, ma le vittime includono anche bambini di 5 anni. Questo cozza sicuramente con la politica di Instagram, si può infatti avere un profilo solo dai 13 anni in poi. Purtroppo come accade anche su Facebook, questa politica viene facilmente elusa dai minori di 13 anni.
Il problema pedofilia e comportamenti predatori si sta consumando proprio in queste settimane anche su YouTube, che ha deciso di prendere decisioni drastiche sui commenti, eliminandoli da centinaia di milioni di video che vedono protagonisti bambini e minori. Probabile che dopo questo report Instagram prenderà ulteriori provvedimenti per rendere ancora più sicura la piattaforma, utilizzata sempre di più dai giovanissimi.