Instagram ha deciso di sospendere l’account di Pornhub, uno dei più seguiti sulla piattaforma social. Prima che venisse sospeso, infatti, la “pagina” del sito noto per gli innumerevoli video con scene di sesso esplicito aveva 13,1 milioni di follower e oltre 6.200 post. I rappresentanti di Meta, la società madre di Instagram, non hanno spiegato ancora ufficialmente il motivi di questa decisione, ma è facile collegare tale azione con quanto sta accadendo in queste settimane negli USA.
Instagram dice NO a Pornhub
La mossa arriva infatti un mese dopo che Visa e Mastercard hanno interrotto i privilegi di pagamento di TrafficJunky, ovverosia il braccio pubblicitario della società madre di Pornhub, MindGeek. Questo a seguito di una vera e propria crociata contro il noto sito pornografico portata avanti negli USA da alcune associazioni no profit, come ad esempio il National Center on Sexual Exploitation, che si prefigge di “smascherare i legami tra tutte le forme di sfruttamento sessuale”, che tra una polemica e l’altra ha sollevato un polverone enorme, al punto da spingere lo scorso giugno alle dimissioni il CEO Feras Antoon e del COO David Tassillo.
“Instagram sta scegliendo coraggiosamente di smettere di collaborare con Pornhub, ed è tempo che tutte le aziende seguano il suo esempio”, ha affermato un portavoce dell’organizzazione estremista cristiana.
Sul suo account Instagram, Pornhub non ha mai condiviso video e immagini pornografiche, pertanto non è chiaro il motivo reale per il quale il suo account è stato bloccato. Secondo indiscrezioni, pare che un tribunale federale americano stia portando avanti una questione legale legata a una querela che accuserebbe MindGeek della presunta distribuzione di materiale pedopornografico. E forse Instagram ha voluto prendere le distanze non ospitando più il sito dell’azienda che comunque continua a essere presente su altre piattaforme come Twitter, dove vanta 3,4 milioni di follower, così come su YouTube con 882.000 iscritti, dove, lo ripetiamo, non condivide comunque contenuti video “vietati ai minori”.