Dopo più di tre mesi dalla vicenda Oink, non è stata ancora fatta chiarezza, infatti, anche se i server sequestrati sono tornati nelle mani dei provider, gli inquirenti hanno chiesto al giudice di poter continuare le indagini su Allan Ellis, suo padre e su tutte le persone coinvolte nel famoso tracker musicale. Dopo aver chiesto di proseguire le indagini a Dicembre, adesso gli inquirenti si sono rifatti avanti.
Allan Ellis aveva affermato sin da subito in una dichiarazione a Telegraph, a sua discolpa, che il suo sito non faceva altro che permettere agli utenti di cliccare su dei link, come fanno Google, Yahoo, o qualsivoglia motore di ricerca.
Ad essere accusato è anche il sistema di autofinanziamento del sito, che permetteva ai gestori di ricevere denaro dai downloader, donazioni ingenti che però Ellis ha dichiarato essere spontanee…
Ma come sottolinea The Register, gli inquirenti potrebbero attuare un’iniziativa insolita: trasformare il procedimento da penale a civile, coinvolgendo non solo gli Ellis ma anche i netizen, i quali avevano utilizzato i servizi messi a disposizione da OiNK.
Il nuovo rinvio fa slittare la scadenza delle indagini al 6 Maggio. Quindi non ci resta che aspettare per vedere come andrà a finire…