Se da un lato Intel è costretta a correre ai ripari con un po’ di imbarazzo per risolvere il bug strutturale che sembra affliggere i chipset Sandy Bridge, tanto da essere costretta al ritiro dei prodotti difettosi, dall’altro lato l’azienda californiana è più che mai concentrata sui progetti relativi ai prodotti che verranno lanciati in futuro.
Si tratta della nuova architettura a 22 nanometri conosciuta come Ivy Bridge, che dovrebbe assicurare un notevole passo avanti per quanto riguarda le prestazioni, almeno secondo alcuni presunti documenti aziendali dei quali sono stati resi pubblici alcuni dettagli.
In particolare, la nuova architettura dovrebbe portare ad un incremento delle performance rispetto a Sandy Bridge del 20% sul fronte CPU e del 30% per le GPU, con il vantaggio che, per quanto riguarda le GPU integrate, il core HD Graphics dovrebbe assicurare una piena compatibilità con le librerie DirectX 11, oltre al supporto allo standard HDMI 1.4.
Infine, sembra che i processori Ivy Bridge saranno associati al chipset Panther Point e che richiederanno la presenza di un socket LGA1155.