Nell’ultimo trimestre del 2018, Intel ha riportato utili oltre le aspettative degli analisti, ma il grande produttore di PC e server ha mancato quelle sui ricavi. Una notizia che ha causato un calo nel trading del titolo nelle quotazioni after-hours, con un -6,5% e un fissaggio a 46,20 dollari. La compagnia di Santa Clara, in California, ha spiegato come gli esperti avevano previsto un utile per azione di 1,22 dollari e ricavi di 19,02 miliardi di dollari mentre la realtà è rimasta sotto, anche se leggermente (più o meno di 360 milioni di dollari).
Per l’intero anno, Intel ha registrato un utile per azione di 4,58 dollari, in tutto 21,5 miliardi di dollari, con un fatturato di circa 70,8 miliardi di dollari. Su base annua, il gigante ha approvato un aumento del 5%, in un periodo in cui il mercato di chip e processori non ha proprio vissuto momenti felicissimi.
Il 2018 è stato un anno davvero notevole per Intel, con ricavi in ogni segmento di attività e profitti da record che ci permettono di perseguire le nostre più grandi opportunità di mercato di sempre – ha dichiarato Bob Swan, Intel CFO e CEO ad interim – nel quarto trimestre, abbiamo aumentato le entrate, i guadagni e previsto lo sviluppo di nuovi prodotti a 10 nanometri che posizionano Intel al vertice del settore. In prospettiva, prevediamo un altro anno record, con un aumento del dividendo sulla base di una crescita esponenziale, che guiderà la domanda costante di prodotti.
In realtà, non è tutto oro. Il Data Center Group (DCG) di Intel, che fornisce processori per server e data center, ha registrato un aumento del 9% nel quarto trimestre ma gli analisti sono preoccupati di un rallentamento costante, soprattutto nell’area asiatica. Molto potrebbe dipendere dalla rinascita di AMD, più competitiva che in passato, con l’offerta di CPU Epyc, al debutto entro l’anno.