Secondo i più recenti dati messi assieme da TrendForce, agenzia di analisi del mercato IT, il calo nella produzione di processori da parte di Intel causerà un rallentamento della crescita del settore computer. Il motivo è evidente: senza nuove offerte hardware, sia in quanto a CPU che prodotti completi, i consumatori si fermano e, di conseguenza, diminuiscono le spedizioni.
TrendForce prevede dunque che il segmento crescerà solo del 3,9% trimestre su trimestre nel prossimo del 2018. Si tratta di numeri comunque positivi ma sotto il range del 5-6% che gli analisti si aspettavano. Vuol dire, che nel mondo vi saranno ancora circa 42 milioni di unità spedite, una cifra non così piccola come non è irrisoria la distanza che, tradotta in esemplari, divide il 3,9% dal 6% ipotizzato in precedenza. Kou-Han Tseng, analista di TrendForce, ha spiegato meglio la situazione:
Sebbene i produttori di notebook siano alla fine dell’anno e pronti a giocarsi le ultime carte in vista delle festività, ci sono ancora possibilità di aumentare le vendite del 2018. La produzione non è terminata e la lunga coda si farà sentire.
Nonostante gli sforzi di Intel, difficilmente il gap tra previsto e reale verrà colmato. E non potrà essere appianato nemmeno con la controparte AMD, che realizza processori ottimi ma nemmeno paragonabili a quelli della concorrenza, il cui top è francamente inarrivabile. Nonostante ciò, la continua ascesa delle CPU Ryzen potrebbe cambiare il vento. Una situazione del genere in ogni caso non stravolgerà le attuali forze di potere, con HP, Lenovo e Dell che occupano il primo, secondo e terzo posto tra i più grandi produttori di notebook nel terzo trimestre del 2018.
Un impatto forse maggiore lo avrà Apple che, pur adottando nuovi processori per la sua ultima iterazione dei MacBook Pro, non è riuscita a stare dietro alle richieste, almeno sinora. Le cose potrebbero cambiare con l’uscita del MacBook Air, ma dovremo aspettare per capirlo.