Intel presenterà ufficialmente il suo primo processore a sei core realizzato con processo produttivo a 32 nanometri (microarchitettura Westmere) il prossimo 16 marzo.
Abbiamo già parlato di Gulftown (questo il suo nome in codice) in diversi articoli, cercando in alcuni casi di “indovinare” le specifiche tecniche. Ora invece emergono nuovi dettagli sulla sua architettura.
Riassumiamo brevemente le informazioni confermate. Il nome commerciale sarà Core i7 980X, il moltiplicatore sarà sbloccato (serie Extreme Edition), il socket è LGA 1366, compatibilità con il chipset Intel X58 Express, supporto HyperTreading e Turbo Mode. Esiste ancora qualche dubbio sulla frequenza di clock, ma è probabile un valore di 3,33 GHz.
Per quanto riguarda la memoria cache, Gulftown avrà 256 KB di cache L2 per ogni core e 12 MB di cache L3 condivisa, mentre il controller di memoria a tre canali integrato sarà compatibile con le DDR3 a 1333 MHz.
Il chip sarà composto da 1,17 miliardi di transistor che occupano un’area di 240 mmq, circa 25 mmq in meno del quad core Bloomfield. Dal punto di vista architetturale, Intel adotterà un approccio monolitico, ovvero da un unico blocco di silicio verranno ricavati i sei core. Disattivando due core, Intel produrrà modelli più economici a quattro core.
Sullo stesso die, oltre alla cache L3 e al controller di memoria, troveranno posto anche due link QPI (QuickPath Interconnect) da 6,4 GT/s per il collegamento tra CPU e chipset, che saranno utilizzati nelle versioni Xeon per realizzare configurazioni dual processor.
Miglioramenti anche per quanto riguarda il risparmio energetico. Oltre ai core, Intel consentirà di modificare i valori di frequenza e tensione del controller di memoria e della cache, mentre il supporto per memorie DDR3 a 1,35 V porterà ad una riduzione dei consumi fino al 20%.