Intel e Stm inviano i primi prototipi di memorie a cambiamento di fase

Intel e Stm inviano i primi prototipi di memorie a cambiamento di fase

Ebbene è ufficiale: la Intel Corp. e la STM hanno inviato dei prototipi del chip di memoria a cambiamento di fase ad alcuni dei loro partner per la valutazione.

Questo avvenimento segna una svolta importante perché è il preludio di una futura commercializzazione. Come molti dispositivi elettronici, anche questo chip ha un nome di battaglia: Alverstone. Si tratta di un chip da 128 megabit realizzato mediante processo a 90 nanometri.

Ma come funziona questa nuova tecnologia a cambiamento di fase? Innanzitutto i materiali con cui sono costituiti i chip sono leghe di Germanio, Antimonio e Tellurio. La particolarità è che questa lega è in grado, in base alla temperatura alla quale è sottoposta, di trovarsi nello stato cristallino o amorfo.

Ed è evidente che questi due stati sono caratterizzati da valori di resistività elettrica differenti e sono proprio questi valori ad essere sfruttati nelle memorie Phase Change Memory (PCM).

In pratica, a seconda dello stato, viene associato un valore logico di memorizzazione: zero per lo stato cristallino caratterizzato da minore resistività, uno per lo stato amorfo.

A differenza di ciò che accade per i supporti di tipo ottico, nei PCM il cambiamento di stato è controllato in corrente piuttosto che da un laser: quindi viene impiegato un semplice transistor in grado di consentire un’occupazione di spazio piuttosto ridotta e tempi di lettura/scrittura estremamente veloci.

Anche in assenza di energia i dati immagazzinati nelle memorie PCM non vengono persi ma bensì restano immagazzinati all’interno di esse: si tratta dunque di memorie non volatili.

Anche la fase di produzione è agevolata dalla maggiore velocità di realizzazione e dalla modesta probabilità di produrre pezzi difettosi.

“Si tratta del più importante progresso nel campo delle memorie non volatili degli ultimi 40 anni” ha dichiarato Ed Doller, CTO di Numonyx, il nome della nuova azienda partecipata da STM e Intel.
Doller ha poi continuato:

Vi sono stati molti tentativi per trovare e sviluppare nuove tecnologie per memorie non volatili e la tecnologia PCM offre la soluzione più convincente, e Intel e STM stanno ora consegnando queste soluzioni nelle mani dei consumatori. Si tratta di un importante traguardo per l’intera industria e per le nostre compagnie.

Per chi fosse interessato a capirne il funzionamento e la reale applicazione, può visitare Wikipedia.

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