Nuovi rumor emergono sulla possibile alleanza tra Intel e Apple per la produzione di processori per i futuri device iOS. Le indiscrezioni delle ultime settimane sono state davvero altalenanti, tra negazioni e conferme di un’eventuale partnership, oggi invece un’ipotesi che si pone a metà strada fra questi due estremi. A quanto pare, Intel produrrà sì processori per Cupertino, ma solo in quantità minoritarie rispetto ad altri player del mercato dei semiconduttori.
A diramare online questa possibilità è DigiTimes, il portale asiatico dedicato alle notizie dalle fonti produttive, non sempre affidabile in quanto a previsioni. Secondo informatori anonimi fra gli “investitori istituzionali”, Intel avrebbe accettato di farsi carico della produzione di SOC A7, ma solo per il 10% del totale di cui Apple avrebbe bisogno. Una decisione certamente insolita, considerato come ARM sia una piattaforma terza per il chipmaker capace di mettere in ombra il proprietario Atom.
La Mela da tempo sta cercando dei partner produttivi per la fabbricazione dei suoi processori personalizzati, decisa ormai ad abbandonare il principale fornitore Samsung date le controversie legali che da anni vedono le due società contrapposte. Il candidato più probabile, e ormai quasi certamente confermato, sarebbe TSMC. Il divorzio da Samsung non sarebbe però improvviso: a TSMC verrà affidato il 40% della produzione, a Intel il 10% e il restante 50% rimarrebbe ad appannaggio del colosso coreano. Questo per quanto riguarda l’imminente A7, mentre per le soluzioni successive il distacco da Samsung potrebbe divenire totale.
«In passato, gli ordini di Apple per processori erano poco attraenti a causa dei bassi margini di profitto e Samsung era l’unica azienda desiderosa di collaborare. Inoltre, a quei tempi i cellulari Samsung non erano in competizione con i prodotti Apple. Oggi, però, Samsung è diventato il più grande distributore di smartphone al mondo.»
Così DigiTimes spiega il desiderio della Mela di allontanarsi da un partner di così lungo corso. Continua però a permanere l’incognita Intel: seppur i rapporti con Apple siano ottimi e particolarmente proficui, si è davvero sicuri che l’azienda voglia impiegare impianti e risorse produttive per la fabbricazione di chipset di terze parti? Non ci sarebbe più convenienza, sia economica che di marketing, a convincere Cupertino a saltare sul vagone degli Atom?