Chi guida di notte avrà sicuramente incrociato un’automobile con i fari abbaglianti nella corsia opposta oppure è rimasto accecato dai fari che si riflettono nello specchietto retrovisore. In futuro, tutto ciò non accadrà più. I ricercatori della Carnegie University, in collaborazione con Intel, hanno realizzato i Programmable Automotive Headlights, fari che non presentano il problema suindicato, ma anzi migliorano la visibilità durante le cattive condizioni meteorologiche.
Nonostante anni di innovazioni, oltre il 50% degli incidenti mortali si verifica di notte, anche con poco traffico, dovuti principalmente alla difficoltà di vedere gli oggetti, le linee di mezzeria e la segnaletica. Diverse case automobilistiche utilizzano fari adattativi che riducono l’intensità luminosa e ruotano in curva, ma sono molto lenti e non sono progettati per tutte le condizioni di guida. Il prototipo del sistema di visione, realizzato dai ricercatori statunitensi, reagisce velocemente agli eventi fino ad una velocità di circa 225 Km/h.
I fari programmabili integrano un computer, un proiettore digitale e una videocamera ad infrarossi. Quest’ultima effettua la scansione della strada ed invia i dati al computer che identifica auto, pedoni e segnaletica. Il computer aziona quindi il proiettore, accendendo e spegnendo selettivamente i suoi 800.000 microspecchi ad una velocità compresa tra 1 e 1,5 millisecondi. Attualmente, il prototipo è montato sul cofano di un pick-up Nissan, ma in futuro è prevista l’installazione all’interno del vano fari di una Ford F-150.
Il sistema può essere programmato per eliminare l’abbagliamento, rilevare la presenza di ostacoli, migliorare la visibilità delle linee e garantire una maggiore sicurezza durante le cattive condizioni del tempo. I fari potrebbero essere integrati con le tecnologie delle self-driving car e dunque migliorare la “vista” dei veicoli.