Il sottosistema grafico HD Graphics 4000 integrato nei processori Ivy Bridge a 22 nanometri, annunciati ieri, non può certamente competere con le schede video discrete di AMD e NVIDIA, ma possiede una funzionalità che permette ad Intel di superare nettamente i suoi concorrenti. L’arma segreta di Ivy Bridge si chiama Intel Quick Sync 2.0, il nome che indica il motore hardware di transcodifica video.
Con la versione 2.0 di Quick Sync, il chipmaker di Santa Clara è riuscito a migliorare ulteriormente le prestazioni di Sandy Bridge. Le GPU Radeon HD 7000 di AMD integrano il Video Codec Engine, ma non sono ancora disponibili driver che attivano questa funzionalità. Quindi il confronto può essere fatto solo con NVenc di NVIDIA.
Intel Quick Sync, in breve, sfrutta la potenza della GPU integrata nei processori per eseguire la conversione video da un formato ad un altro, ad esempio da Blu-ray a MP4, molto utilizzato sui moderni smartphone. Per attivare la funzionalità è necessario però acquistare un software compatibile, come Media Espresso di Cyberlink o Media Converter di ArcSoft, in quanto non è ancora disponibile il supporto per applicazioni open source come HandBrake.
Rispetto alla prima generazione di Quick Sync, Intel è riuscita non solo a migliorare la qualità dell’output, ma anche la velocità di conversione. Ciò è dovuto alle novità architetturali introdotte con la HD Graphics 4000 (16 unità di esecuzione, frequenza di clock fino a 1.350 MHz, supporto DirectX 11 e OpenCL 1.1) e alla presenza di una cache L3 dedicata alla grafica.
I primi test pubblicati in Rete mostrano risultati stupefacenti: la transcodifica di un film Blu-ray nel formato H.264 a 1080p richiede circa la metà del tempo necessario per compiere la stessa operazione con una GPU NVIDIA GeForce GTX 680. Riducendo la qualità a 720p e 480p, il divario aumenta di oltre 4 volte.