Durante lo scorso mese di gennaio, Intel ha subito un attacco informatico molto simile ai discussi attacchi denunciati da Google nel corso delle prime settimane dell’anno. La rivelazione è giunta direttamente dal celebre produttore di chip nel corso del proprio rapporto annuale presso la Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti. Le dichiarazioni dei responsabili di Intel giungono ad alcuni giorni di distanza dall’identificazione dei primi presunti responsabili degli attacchi informatici perpetrati a danno dei sistemi di Google.
«Affrontiamo regolarmente i tentativi di alcuni utenti tesi a guadagnare un accesso non autorizzato via Internet ai nostri sistemi IT, per esempio, attraverso utenze fittizie o l’invio di software malevolo. Questi tentativi, che possono essere legati allo spionaggio industriale e di altro tipo, o ad azioni di hacker desiderosi di creare un danno all’azienda, ai propri prodotti o agli utenti finali, vanno talvolta a buon fine. Un attacco recente e complesso si è verificato nel gennaio 2010 intorno al medesimo periodo in cui Google ha fornito indicazioni su alcuni problemi di sicurezza» recita il rapporto da poco consegnato alla SEC.
Stando alle prime informazioni, l’attacco da poco subito da Intel non si sarebbe verificato su larga scala come nel caso degli attacchi subiti da Mountain View. Tale condizione avrebbe consentito alla società di correre rapidamente ai ripari senza perdere alcuna informazione riservata. Intenzionati a non sollevare nuove polemiche, i responsabili di Intel non hanno al momento fornito ulteriori informazioni sulla natura degli attacchi né sulla loro origine.
Consultato dal quotidiano statunitense The New York Times, un portavoce della società di Santa Clara ha sottolineato come al momento l’unica possibile connessione tra l’attacco subito e i problemi di sicurezza denunciati da Google siano legati alla tempistica. Nessun altro elemento preso in considerazione da Intel avrebbe reso evidenti ulteriori legami tra i due episodi, ma secondo alcune fonti interne ulteriori verifiche dovrebbero offrire un quadro maggiormente chiaro sull’accaduto.