«È stato un trimestre eccezionale», ha dichiarato con orgoglio Andy D. Bryant, chief financial officer di Intel, nel corso di una intervista. Le recenti ristrutturazioni interne della società e l’ottimo portfolio di prodotti offerto hanno infatti permesso ad Intel di chiudere il terzo trimestre 2007 con un reddito netto pari a 1,86 miliardi di dollari, o 31 centesimi per azione, con un incremento di ben 43 punti percentuali rispetto agli 1,30 miliardi di dollari, o 22 centesimi per azione, registrati nel terzo trimestre del 2006. I profitti hanno avuto un aumento del 15% portandosi da 8,74 miliardi di dollari dell’anno precedente a 10,09 miliardi e superando le previsioni degli analisti Thomson Financial, i quali avevano pronosticato entrate per 9,6 miliardi di dollari e profitti pari a 30 centesimi per azione. La compagnia guarda al quarto trimestre con particolare ottimismo, prevedendo vendite per 10,5 miliardi di dollari e un margine lordo del 57%.
«Una combinazione di ottimi prodotti, una domanda forte e in continua crescita in ogni parte del mondo (specialmente in Europa ed Asia) e una efficienza operativa derivante da una continua ristrutturazione ci ha portati ad un terzo trimestre da record e ad un incremento del 64% nelle entrate anno dopo anno», ha dichiarato il presidente and chief executive di Intel Paul S. Otellini. I fattori chiave per la crescita della società produttrice di microchip si sono rivelati la sempre crescente richiesta di processori, il passaggio alla tecnologia a 45 nonometri che ha permesso un abbattimento dei costi iniziali e il costo più contenuto delle unità.
Intel prevede di lanciare la nuova piattaforma a 45mm Menlow nel corso della prima metà del 2008, seguita dal processore quad-core per il segmento mobile Penryn. Il 2009 sarà l’anno del processore Nehalemdel che darà il via alla tecnologia a 32 nanometri.
Immediato il premio degli investitori a Wall Street: -1.05% prima dell’annuncio dei dati trimestrali, +5.14% nelle trattative after-hour susseguenti la comunicazione.