Intel vuole essere protagonista della prossima “rivoluzione”, quella che «cambierà ogni aspetto della nostra vita». Con queste parole, il CEO Brian Krzanich ha annunciato un ampio portafoglio di prodotti che consentiranno di accelerare la crescita dell’intelligenza artificiale. Machine learning, deep learning e computer vision sono alcune delle tecnologie in cui il chipmaker di Santa Clara investirà milioni di dollari, sfruttando anche il know-how di tre aziende acquisite negli ultimi mesi (Saffron, Movidius e Nervana).
I processori Intel, in particolare Xeon e Xeon Phi, sono oggi utilizzati nel 97% dei server che eseguono elaborazioni correlate all’intelligenza artificiale. La roadmap prevede l’integrazione delle tecnologie di Nervana con i futuri chip (nome in codice Lake Crest) ottimizzati per le reti neurali. La piattaforma Intel Nervana permetterà di incrementare le prestazioni e ridurre i tempi di addestramento di almeno 100 volte entro la fine del 2020. Knights Crest porterà le tecnologie Nervana nei processori Intel Xeon, mentre la prossima generazione dei processori Intel Xeon Phi (Knights Mill) offrirà prestazioni fino a quattro volte superiori nel deep learning.
La piattaforma cognitiva di Saffron verrà utilizzata per l’analisi di dati dinamici eterogenei mediante tecniche di machine learning. La tecnologia è particolarmente adatta ai piccoli dispositivi IoT e all’elaborazione locale delle informazioni. In quest’ultimo ambito rientra la collaborazione avviata con Google per la creazione di una infrastruttura multi-cloud.
Intel ha infine sviluppato API “intelligenti” compatibili con i suoi processori, le videocamere RealSense e le VPU (Vision Processing Unit) di Movidius. L’azienda californiana offre quindi una soluzione completa di computer vision. Le CPU sono il “cervello”, le videocamere 3D RealSense sono gli “occhi” e i processori Myriad 2 di Movidius sono la “corteccia visiva”.