Algoritmi di machine learning e deep neural network sono oggi ampiamente utilizzati in numerosi settori, ma la ricerca in corso presso la Carnegie Mellon University apre possibili scenari al limite della fantascienza. I ricercatori dell’università statunitense hanno sviluppato un’intelligenza artificiale in grado di “leggere la mente umana“, interpretando i pensieri attraverso la scansione del cervello.
Gli scienziati della Carnegie Mellon University hanno utilizzato le immagini ottenute con la risonanza magnetica funzionale per sviluppare gli algoritmi di machine learning e addestrare la rete neurale. Effettuando quindi il “reverse engineering” dei segnali inviati dal cervello, l’intelligenza artificiale ha individuato le aree che vengono usate per creare pensieri complessi. Il team di ricercatori ha dimostrato in che modo il cervello codifica 240 eventi complessi, ognuno dei quali viene elaborato in una differente zona.
Analizzando le risonanze magnetiche funzionali è stato creato un modello computazionale per i pattern di attivazione del cervello relativi a 239 frasi complesse. L’intelligenza artificiale ha quindi predetto la 240esima frase con una precisione dell’87%, associando in pratica i pensieri a frasi coerenti. Il sistema ha funzionato anche al contrario, fornendo un’immagine accurata della zona del cervello che viene attivata da una frase sconosciuta.
L’intelligenza artificiale può anche interpretare correttamente i segnali provenienti da eventi cerebrali che si verificano vicini nel tempo, come la lettura di due parole successive in una frase. Ciò rende possibile per la prima volta decodificare i pensieri che contengono diversi concetti.