Intellivision by Mattel, TV "intelligente" a 16 bit

Intellivision by Mattel, TV

L’Intellivision era la console con cui la Mattel cercò, nel 1980, di imporsi sul nascente mercato dell’intrattenimento videoludico, provando a far concorrenza all’Atari 2006, allora leader incontrastato.

Tutto iniziò nel 1977, quando a Richard Chang, capo dipartimento della sezione design e sviluppo dei giocattoli Mattel, venne l’idea di produrre una console per videogiochi. I vertici aziendali erano riluttanti all’idea di competere con la console di casa Atari, prevedendo un flop. La Mattel allora ripiegò momentaneamente sul più modesto obiettivo di produrre giochi elettronici, molti dei quali si rivelarono un successo. Dopo questa breve pausa il progetto dell’Intellivision ripartì e la macchina comparve sugli scaffali dei negozi di Fresno, in California, nel 1979 con quattro videogiochi: Poker & Blackjack, Math Fun, Armor Battle e Backgammon.

Il nome della macchina derivava dalla fusione di due parole: Intelligent e television.

L’Intellivision apparteneva alla generazione delle console a otto bit, ma il suo cuore era il processore a 16 bit CP1610 della General Instruments che pulsava a poco meno di 1 Mhz.

Dopo il fortunato test in alcuni negozi della west coast, nel 1980 la nuova console invase l’intero mercato americano al prezzo di 299 dollari più un gioco. Già l’anno seguente il prezzo scese a 249 dollari. Nel 1982 la console arrivò a costare sotto i 200 dollari.

Incoraggiati dall’apprezzamento del pubblico, i vertici della Mattel, che inizialmente avevano appaltato la produzione di software, decisero di sviluppare in proprio i giochi.

All’abbassamento del prezzo corrispose un grande successo di vendite, tanto che il gruppo di programmatori che originariamente era composto da cinque persone, arrivò a contarne oltre cento.

Per quanto riguarda i videogiochi, la maggior parte costava sui 40 dollari. Il più costoso, Chess, veniva venduto a 55,95 dollari.

Fra le periferiche proposte, l’Intellivoice, che permetteva di sintetizzare la voce, e la tastiera che si rivelò un totale flop.

Nel 1983 vide la luce l’Intellivision 2, una macchina che presentava nuove periferiche fra cui un adattatore che permetteva di utilizzare i giochi dell’Atari 2006. Ma ormai il declino era iniziato, dal momento che la concorrenza di Atari 5200, ColecoVision, Vectrex, Commodore 64 e Zx Spectrum si faceva sempre più incalzante. Il 1984 vide la chiusura della divisione videogiochi della Mattel, dopo la vendita di oltre tre milioni di console e la produzione di 125 giochi.

L’Intellivision continuò a vivere fino al 1991 sotto altri nomi e altre forme, grazie ad un gruppo di dirigenti che ne acquistò i diritti e le giacenze di magazzino. La INTV, questo il nome della nuova azienda, aveva pochi utili se paragonati a quelli degli anni d’oro dell’Intellivision, ma le spese di produzione e gestione erano bassissime, per cui i conti erano in attivo.

In tempi recenti sono state rilasciate due compilation di vecchie glorie dell’Intellivision: Intellivision Lives (per PS2, Xbox e GameCube) e Intellivision Roks (per PC e MAC).

Per i nostalgici e gli appassionati inseriamo alcune pubblicità della console di casa Mattel:
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