Quando si parla di Internet, Web 2.0, e-commerce e social network, nell’immaginario collettivo l’utente di tali servizi viene concepito quasi inconsciamente come appartenente ad una fascia di età piuttosto giovane.
Forse perché le generazioni più recenti hanno, fin dalla loro infanzia, partecipato in modo attivo all’evoluzione del mondo informatico.
Analizzando invece più a fondo il vasto e multisfaccettato universo dei blogger, per esempio, scopriamo che una percentuale non proprio trascurabile degli autori conta più di qualche primavera sulle spalle.
Da questo punto di partenza ha preso vita la riflessione di Samuel Gusso, che si chiede se davvero la poca familiarità degli over 55 con la Rete sia da imputare ad una loro scarsa propensione ad acquisire confidenza con le nuove tecnologie, oppure se sono proprio queste ultime a fornire strumenti pensati esclusivamente per un target che, sebbene senza intenzione diretta, li escluderebbe dalla loro fruizione.
Anche se con una curva di apprendimento che magari richiede tempi lunghi, i nostri genitori o addirittura nonni sono oggi in grado di utilizzare telefoni cellulari e a volte computer, cosa che una decina di anni fa o poco più pareva quasi impossibile.
C’è chi per esempio, come Nedda Gottardi, da ormai parecchio tempo gestisce un blog molto seguito, in cui dalla propria residenza toscana dispensa consigli e massime di saggezza dall’alto dei suoi 88 anni.
Quali sono dunque, i prossimi passi che il Web e i suoi servizi devono compiere per aprirsi in modo più amichevole verso target più adulti?
Quali accorgimenti vanno adottati per far sì che, anche chi non è particolarmente avvezzo con i termini PC, social network, smartphone, WiFi ecc. possa condividere passioni e tempo libero come molti di noi quotidianamente fanno?