Ok, il Web ha contribuito alla popolarità di Obama. Il Web ha anche contribuito alla raccolta fondi di Obama. Ora il Web è il punto di riferimento primo per le manifestazioni di giubilo per la vittoria di Obama. Il Web ha fatto tanto per Obama.
Vogliamo però evitare l’ennesima analisi su quanto il Web sia stato importante per Obama. Vorremmo provocatoriamente guardare invece l’altro lato della medaglia: quanto Obama possa aver già fatto per il Web.
Internet vive infatti una situazione particolare: è un medium che si crea una dimensione a parte, che con la realtà ha ad oggi poca commistione ancora. O sei online, o sei offline. I due mondi non comunicano, spesso sono due community che vivono di personaggi e regole proprie. Con il tempo questa distinzione sta venendo meno, ma mai come durante queste elezioni c’è stata una improvvisa accelerazione: Internet è al centro delle cronache, ma la pedofilia non c’entra nulla. Internet è al centro delle cronache, ma non è un video violento ad essere citato. Internet è al centro delle cronache, ma non si parla di truffe o di worm.
Figurativamente è come se Obama (volente o nolente) avesse preso per mano il Web e lo avesse presentato al mondo (ad un certo tipo di mondo): guardatelo, Internet è un bravo ragazzo. Ha aiutato me, aiuterà voi. Non è stato un messaggio cercato, sia chiaro. Ma è così è stato.
Internet può anche creare. Il popolo di Internet può anche imporsi. Il Web può aggregare non solo tante nicchie, ma anche un fronte comune. Internet ha sviscerato i difetti dell’uno e dell’altro candidato, ma poi online le manifestazioni di favore sono state in gran parte schierate con i Democratici. Ed i Democratici hanno vinto. Internet non ha bisogno di salire sul carro dei vincitori, perchè Internet era sul carro fin dall’inizio. Anzi, Internet è il carro stesso a ben pensarci.
Internet ha fatto molto per Obama, ma Obama ha già fatto molto per Internet. Ora, quello stesso popolo che ha sostenuto in digitale la candidatura del senatore dell’Illinois, pretenderà di avere voce in capitolo nel dibattito politico: Obama sarà altrettanto bravo? Obama saprà ascoltare? Privacy, digital divide, equità d’accesso, nuovo approccio alle regolamentazioni su copyright e Net Neutrality: i temi sono già sull’agenda da tempo.