Nel giorno in cui Edge si ritaglia uno spazio nel futuro di Windows 10 come nuovo browser di punta (temporaneamente al fianco di Internet Explorer), è proprio il browser storico di Redmond a prefigurare una novità imminente tra le proprie funzionalità. Sulla base di quanto annunciato dal Malware Protection Center, infatti, Redmond ha intenzione di inserire nel proprio browser un filtro in grado di riconoscere specifici banner ed avvisare l’utente del pericolo che si sta correndo.
Nel mirino di Redmond vi sono quegli annunci che per molti versi assomigliano a qualcosa di differente da un banner pubblicitario. Si tratta di ogni tipo di finestrella in sovraimpressione che nella grafica simulano un update di un software o una finestra di dialogo del sistema operativo. Così facendo, infatti, la pubblicità tenta di provocare una interazione da parte dell’utente, spingendolo al click e portandolo potenzialmente verso siti pericolosi o coinvolgendolo in download di varia natura. Gli esempi sono molti: dall’aggiornamento Java alla richiesta di scaricare un plugin, sempre e comunque simulando una interfaccia di interazione per aggirare la sensibilità dell’occhio, l’attenzione dell’utente e le barriere che preservano da click incauti.
A partire dal 1 giugno, Microsoft aggiornerà i criteri di valutazione con cui il browser analizza i siti Web, rivisitando il modo in cui gli annunci pubblicitari sono analizzati e giudicati. In particolare saranno punite le pagine nelle quali una pubblicità tenti di confondere l’utente, si nasconda all’interno del contenuto, contenga codice maligno o provi a causare il download di file.
Gli utenti che hanno attivato lo SmartScreen Filter potranno così far leva su una misura di protezione aggiuntiva, con la possibilità di navigare con maggior tranquillità e sicurezza. Trattasi di una misura importante in modo particolare per utenti di minore esperienza, per i quali un elemento coadiuvante per evitare minacce rappresenta un supporto fondamentale. E maggiore è l’ostruzionismo alle formule di inganno, minore è la possibilità che possano far breccia e continuare ad insistere sui punti deboli dell’utente.