Il termine dell’Internet Festival 2013 apre il momento dei bilanci. E sono bilanci in positivo: l’evento ha riscosso ancora una volta entusiasmo, si è rivelato ancora una volta un successo ed ha ancora una volta sollevato punti interrogativi che la prossima edizione della kermesse avrà il dovere di risolvere.
Il primo giudizio è a buon diritto a firma del primo cittadino della città di Pisa, Marco Filippeschi: «Sono molto soddisfatto, abbiamo fatto un altro passo in avanti. Il festival ha avuto uno straordinario successo, culturale e di pubblico. Voglio ringraziare la Regione e la Fondazione Sistema Toscana e tutte le istituzioni che hanno collaborato all’ideazione e alla gestione dell’evento. La vocazione della nostra città è posta a disposizione di una visione nuova che deve caratterizzare la Toscana. È stata davvero un’occasione di confronto di altissimo livello, internazionale, sul nostro futuro. Perché la rivoluzione digitale segna e segnerà sempre più la nostra vita, l’economia e la democrazia. L’attenzione fortissima di tanti giovani dice anche come ci sia interesse e volontà di partecipare, per creare nuove politiche e per ritrovare la speranza del cambiamento possibile. Pisa vuole essere sempre più un laboratorio d’idee nuove e di sperimentazioni».
Non solo un sipario che cala, insomma, ma fin da subito una dichiarazione di intenti importante per il futuro dell’evento.
L’edizione 2013 si chiude con cifre di tutto rispetto: 60 i paesi rappresentati (del resto un “internet festival” non può che nutrirsi di una importante vocazione internazionale); 23 mila i dispositivi collegati alla rete Wifi disponibile, protagonisti di un traffico dati pari a 1TB complessivi; 20 location impegnate su 150 eventi per un totale di 200 relatori; 62 laboratori, 26 panel, 18 keynote speech; 10 libri presentati e 4 proiezioni cinematografiche in anteprima nazionale.
Intelligente anche la distribuzione degli eventi: pur se nell’obbligo di scontare alcune inevitabili sovrapposizioni di orario, gli eventi sono stati ben distribuiti per consentire a tutti di seguire quanto più “Internet Festival” possibile. Inoltre a panel brevi e informativi sono stati alternati appuntamenti “elevati” di lungo approfondimento, intervallando il tutto con pillole di story-telling e parentesi musicali. Una città intera si è trovata intrisa di tecnologia, con il Ponte di Mezzo a far da collante tra l’animazione della Loggia dei Banchi e gli altri punti di incontro sparsi tra università, cinema ed altri luoghi individuati dall’organizzazione.
Molti i temi affrontati, partendo dalla green economy per finire al grafene, attraversando trasversalmente social media, nuovi business model ed emergenti problematiche sociali, legali e politiche. Tra i principali attori non protagonisti occorre sottolineare la presenza dei “big data“, argomento che ha permeato un alto numero di speech in parte come nuova grande frontiera del mercato online ed in parte come nuovo prepotente spauracchio per la privacy degli utenti.
Cala il sipario, anche l’edizione 2013 va in archivio. E per il sindaco di Pisa occorre archiviare il tutto con un giudizio chiaro: «abbiamo fatto un altro passo in avanti».