Internet Festival 2014 ha chiuso i battenti. L’occasione è stata ancora una volta un successo, così come per le precedenti edizioni: le storie degli utenti si sono intrecciate a quelle dei relatori convocati tra le vie di Pisa, trasformando così i 450 anni dalla nascita di Galileo Galilei in una opportunità unica per parlare di innovazione, fare innovazione e capire l’innovazione stessa nelle sue dinamiche più profonde.
Internet Festival 2014: numeri e nomi
270 relatori, 17 location, 82 tour didattici, 72 incontri, 9 keynote speech, 5 libri presentati, 3 installazioni, 4 mostre, 32000 dispositivi collegati alla rete Wifi dedicata (con 2 TB di dati transitati nel contesto di 15200 connessioni), 3 hackaton, 2 game contest. A tutto ciò si aggiungono inoltre 6 proiezioni, 6 live musicali, uno spettacolo teatrale in prima nazionale e 5 performance art itineranti.
Se ai numeri si aggiungono i nomi, allora il quadro si fa ancor più completo: Derrick De Kerckhove, Nathan Jurgenson, Laszlo Barabasi, Alberto Abruzzese, Marco Malvaldi, Michele Vianello, Stefano Quintarelli e Stefania Giannini, nonché Massimiliano Allegri e Moni Ovadia. Continua e intensa la presenza dei padroni di casa Marco Filippeschi, sindaco di Pisa, Vittorio Bugli, assessore Regione Toscana, e Domenico Laforenza, responsabile del CNR di Pisa.
Il plauso generale va ovviamente in primis a Claudio Giua, direttore del festival, ed al team composto da Adriana De Cesare (coordinamento), Anna Vaccarelli (comitato esecutivo) e Gianluigi Ferrari (comitato scientifico). La qualità portata tra le vie di Pisa e all’interno di ogni singolo evento ha reso l’edizione 2014 di Internet Festival un ulteriore rilancio rispetto al successo degli anni precedenti, il che non può che far ben sperare per i progetti in divenire in proiezione 2015.
Tutto inizia sul Ponte di Mezzo
Laddove il Garibaldi ferito scese a terra per cercare cure tra le eccellenze mediche del polo sanitario di Pisa, Internet Festival ha deposto ancora una volta il proprio baricentro: il Ponte di Mezzo, fulcro della viabilità del centro di Pisa, è stato ancora una volta il punto di inizio e di fine dell’intero Festival, diventandone questa volta anche forte metafora.
L’allestimento del ponte ha infatti ricreato una scheda madre fatta di alberi ed erba, ma nella quale gli schemi dei circuiti sono stati fedelmente riproposti in modo simbolico. Per quattro giorni le persone hanno così rivestito il ruolo di bit che, da una parte all’altra del ponte, hanno fatto transitare informazioni, immagini, emozioni, esperienze e conoscenza.
Il drone sollevatosi di fronte al Ponte ha tagliato i nastri all’evento, la “green motherboard” ha cementato assieme le due parti della città e le sponde dell’Arno hanno potuto cucire assieme una moltitudine tale di opportunità che rendono oggi Internet Festival un appuntamento di raro valore.
L’immateria prima
Il fulcro dell’edizione 2014, sempre nel novero di quelle “Forme di futuro” che il festival ambisce ad esplorare, è stato sulla “materia prima“. La parola è però ambivalente poiché, sebbene la “materia prima” sia il punto di partenza di qualsiasi elaborazione, in questo caso si delineano progetti nell’alveo dell’immaterialità. Per questo motivo fin dal principio Webnews ha descritto Internet Festival 2014 come l’edizione incentrata sull'”immateria prima“, concetto astratto con cui cercare una crasi tra entrambe le accezioni del concetto.
L’immateria prima è stata approfondita attraverso una moltitudine di aspetti. Dati e piattaforme, mettendo l’uomo sempre e comunque al centro, per capire fino a che punto l’incedere della nuova dimensione immateriale stia cambiando la quotidianità reale delle persone. Se i big data sono universalmente indicati come l’essenza dell’intelligenza connettiva del futuro, IF2014 ne ha analizzati i contorni, le ricadute, le opportunità e le prime applicazioni tangibili. La concretezza dell’approccio è però il merito primo degli organizzatori: la funzione divulgativa del festival, la gratuità degli eventi e la natura diffusa della kermesse sulla città di Pisa sono elementi che consentono di trasferire conoscenza tra persone, creando il contesto per una reale moltiplicazione di cultura del digitale.
L’immateria prima è oggi qualcosa di meno ignoto anche grazie a IF2014, evento durante il quale decine di migliaia di persone hanno incrociato esperienze e amicizie, sguardi e bit, all’insegna di un approccio collaborativo nell’esplorazione dei nuovi orizzonti che l’innovazione presenta.