Sta per prendere il via l’Internet Festival 2016. Un evento che non è il solito evento: IF è uno dei pochi appuntamenti in Italia nei quali quantità e qualità si sposano e vanno a braccetto, accompagnando per quattro giorni la città che fu di Galileo alla scoperta delle nuove evoluzioni che l’innovazione impone. Giovedì 6 ottobre v’è il taglio dei nastri, Domenica 9 ottobre cala il sipario: nel frattempo una moltiplicazione di eventi e iniziative, incontri e contest, all’interno di un fermento che contagia l’intero centro cittadino.
L’obiettivo dell’edizione 2016 dell’Internet Festival è quello di esplorare le forme di futuro che prendono vita attraverso un percorso lineare sul come eravamo, come siamo e come saremo. Il tutto letto dal punto di vista dell’innovazione, per capire quali siano i punti di relazione tra il binario evolutivo tecnologico e quello umano (con tutte le sinergie e gli attriti che vengono a crearsi in questo rapporto non sempre facile). Ma c’è un focus particolare che la kermesse pisana intende mettere al centro del proprio progetto: «la rete come telaio che intreccia e connette dati, concetti e relazioni è la grande protagonista della nuova edizione di Internet Festival».
Innovazione come tessuto
Anni fa si iniziò a parlare di Internet individuando e magnificando singole connessioni tra server lontanissimi. Ma l’evoluzione fu rapidissima e le connessioni iniziarono a moltiplicarsi in tutto il mondo. Ben presto quei singoli fili ideali che connettevano poli diversi del pianeta iniziarono a costruire una rete. Il concetto di Rete è durato a lungo, ma negli ultimi tempi ha perso di aderenza con la realtà. Dietro alla parola Rete, infatti, v’è l’idea di fili isolati che si intrecciano, ma che restano ben individuabili e configurano schemi regolari. Oggi questa matrice sembra essere stata superata e l’Internet Festival ne ha sapientemente individuata una nuova raffigurazione: il tessuto, con la sua grande densità, descrive molto meglio la Rete di quanto la parola “rete” non possa più fare.
In questo tessuto rientra tutto: le persone, i computer, i device portatili, le auto, i sensori, le reti neurali, spingendo le frontiere fino all’Intelligenza Artificiale, all’Internet of Things, alla biochimica, all’astronomia ed in ogni altra direzione. Il tessuto è organico e onnicomprensivo: è una dimensione idealmente planare, ma in grado di avvolgere qualsiasi realtà sotto il proprio manto in codice binario. Il tessuto è un’idea che prende forma, evoluzione di quella Rete che ha introdotto nuovi paradigmi nella società e nella vita quotidiana, ma che ancora deve essere ben compreso mentre già rifugge al presente per disegnare nuove forme di futuro.
IF2016: il programma
Il programma (vedi il sito ufficiale) sarà nuovamente immenso, a ritmo febbrile, capillarmente diffuso tra le varie location selezionate nel centro storico pisano:
a partire dal focus sul tema della Cybersecurity che si apre, venerdì 7, con il convegno “Sicurezza e privacy ai tempi dell’Internet delle cose” e i due incontri che avranno per protagonisti Franco Gabrielli e Marco Carrai, intervistati dalla giornalista Claudia Fusani. Sabato 8 si prosegue con gli interventi di Raoul Chiesa (“Dall’hacking alla Cyberwar, passando per l’Information Warfare e il Cyber Espionage”), Steven Le Comber (“La profilazione geografica al servizio dell’indagine. Da Bansky al caso Gestapo 1940”), la testimonianza di Umberto Rapetto e l’atteso incontro “Apple vs FBI” che vedrà confrontarsi sul palco: Fabio Chiusi, Fabio Massa, Luca Tremolada e Claudia Vago. A chiudere Carola Frediani con “Hacking di Stato, tra sorveglianza, spionaggio e cyberwarfare”.
Ogni tema è un filone narrativo, ogni evento è un incrocio di trame che raccontano punti di incontro e di commistione tra tematiche, persone e tecnologie. E questo è solo un piccolo assaggio, perché il programma è realmente tanto intenso da imporre una selezione stretta dei temi da seguire viaggiando per le strade di Pisa. Partendo, come sempre, dal Ponte di Mezzo, ombelico dell’intero Festival: quest’anno saranno ivi allestite le mostre fotografiche di Antonio Zambardino e Francesco Malavolta, scatti che raccontano spazio e tempo nel luogo ove spazio e tempo trovano la loro miglior metafora nell’immagine di un fiume che scorre sotto un ponte. Il timone dell’evento è nuovamente affidato a Claudio Giua, la cabina di regia ad Adriana De Cesare e l’organizzazione alla Fondazione Sistema Toscana.
Lucia Annunziata, Mario Calabresi, Paolo Barberis, Carlo Ratti, Stefano Quintarelli, Joshua Held, Riccardo Luna, Raoul Chiesa, Susanna Camusso, Ilaria Cucchi, Loredana Lipperini, Marco Pratellesi, Franco Gabrielli, Carola Frediani, Umberto Rapetto: dietro ogni ospite v’è un nodo, dietro ogni nodo v’è una rete, dietro ogni rete c’è un tessuto denso, resistente, interconnesso e ricco di significato. Un tessuto da raccontare, per riuscire a carpirne le trame. Ci pensa l’Internet Festival 2016 e Pisa ne sarà ancora una volta la miglior scenografia possibile.