Il festival di Pisa dedicato a Internet, ispirato al concetto di “tessuti digitali” dipana un po’ alla volta le sue trame. La prima giornata è certamente la migliore per dedicarsi a mostre ed esperienze continuative prima di essere trascinati dalla densità di panel via via maggiore nei giorni successivi. Niente di meglio per godersi le proposte sui videogiochi e il T-Tour alla cittadella Galileiana.
Il mondo multiplayer dei videogiochi come forte metafora dei legami digitali e loro materializzazione. Per gli appassionati della cultura del gaming è sicuramente da vedere quello che hanno preparato Lucio Campani e Stefania Grillo al MixArt, dal 6 al 9 ottobre, quando i 700 mq del centro culturale sperimentale saranno dedicati al videogioco secondo uno stile di retro-gaming che diventa storia e antropologia di un’arte visiva. Il primo giorno in programma vede subito protagonista anche la Cittadella Galileiana con il T-Tour, forse l’evento più autenticamente pedagogico di tutto il festival, una sua parte laboratoriale che garantisce un pubblico del futuro. Il calendario è ricchissimo di eventi continuamente ripetuti in giorni e orari diversi, in gran parte dei casi percorsi, sessioni di coaching, pillole di tecnologia per studenti, laboratori di robotica, di design, corsi interattivi che mostrano le applicazioni più incredibili o insegnano trucchi da ninja della programmazione.
Impossibile elencare tutto, e si invita a vedere tutto se si passerà da Pisa. Se proprio si volesse rischiare di citare qualcosa, certamente non si può perdere l’occasione di conoscere Octopus, il progetto di robotica che prende ispirazione dalle caratteristiche fisiche del polpo. Un progetto di Cecilia Laschi dell’Istituto di BioRobotica, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa che ha sempre maggiore notorietà. Bello e stimolante anche l’incontro con l’Accademia della Crusca, che negli ultimi anni ha mostrato una eccezionale curiosità per il mondo della Rete e che spesso è stata utile a sciogliere dei dubbi su come si parla sul web e come parla Internet medesima.
Ritorno al futuro con #IF2016 a Pisa dal 6 al 9 ottobre. Ci sarai? https://t.co/QUNIL2DX2k pic.twitter.com/Oi4N5f5VQQ
— Internet Festival (@Internetfest) September 29, 2016
Se invece siete alla ricerca dell’evento clou di giornata, questo va assegnato a Forme di futuro, un originale format che cerca di raccontare la società tecnologica in stile “ieri, oggi e domani” attraverso un’ideale timeline che parte dagli anni ‘80, anni cruciali per la nascita di Internet come oggi l’intendiamo, e arriva fino ai giorni nostri per poi ripartire e arrivare all’anno 2048, il futuro prossimo venturo. Uno sguardo al passato per ricostruire, con esperti e testimoni, il contesto politico, culturale, comunicativo e tecnologico che ha preparato la rivoluzione digitale. Questo evento, della durata di due ore, è in pratica una lezione-spettacolo ma anche una performance, che raccoglie molti personaggi spesso ospiti del festival, di varia provenienza e area di competenza.
Così a raccontare una data pregna di simbolismo e significati, il 1984, penserà Angelo Raffaele Meo; dopodiché Lorenzo Baglioni spiegherà che “Far ridere è un lavoro”, performance a cui seguirà il più serioso ma certamente prezioso dialogo sul tempo presente fra Lucia Annunziata e Paolo Barberis (consulente per l’innovazione di palazzo Chigi e da pochi giorni nel team di Diego Piacentini). L’intermezzo spetterà ai “Dialoghi dal pianeta Tralfamador” con la compagnia Sacchi di Sabbia, e al dopodomani penseranno Dino Amenduni, Andrea Di Benedetto, Massimo Giacon, Cecilia Laschi, Valerio Pagliarino, raccontando e improvvisando un po’, sostenuti dal conduttore Matteo Bordone e con le musiche curate da Ernesto Assante e Gino Castaldo.
Infine, in serata, dovete scegliere: il grande chitarrista Gary Lucas al cinema Lumiere, oppure una notte di tango argentino alle logge dei banchi, in pieno centro, mentre dei sensori indossabili misureranno le vostre reazioni.