L’internauta europeo legge soprattutto i giornali. La preghiera mattutina dell’uomo moderno (come la definì Hegel) si è trasferita in Rete, ma non è cambiata: nel novembre scorso 181.500.000 visitatori unici (su un totale di 379) alle testate giornalistiche online rappresentano il 9% in più rispetto all’anno precedente.
ComScore, le cui statistiche sono tra le più affidabili nel settore, lo dice a chiare lettere: in pratica un europeo su due, quando naviga, visita i siti del Daily Mail (20 milioni di visitatori), Guardian, Bild, ElPais. Una mole di contenuti, di informazione, preziosa sotto molti punti di vista, compreso quel mercato, nel quale – non a caso – è appena entrato l’aggregatore americano per eccellenza, l’Huffington Post.
Per quanto riguarda il traffico di entrata, il motore di ricerca Google e Facebook stanno crescendo nelle loro rispettive quote, che possono arrivare in alcuni casi rispettivamente al 23% e al 18%: in un caso su quattro o su cinque la visita ad un giornale online viene preceduta da quella del motore o del social network, ovviamente dettate da ricerche generiche o dalla condivisione dei contenuti. Anche in questo caso il Guardian e Bild si fanno notare, ma è il giornale turco Milliyet a godere dei maggiori benefici delle visite eterodirette, d’altra parte è per dimensioni il quinto più grande giornale del continente.
Se si vanno ad analizzare le statistiche nazione per nazione, l’Italia ne esce a testa bassa: il Belpaese si trascina uno storico ritardo nella vocazione alla lettura dei suoi abitanti, che si riflette anche nel Web. Gli italiani leggono meno, quantitivamente, e leggono più in fretta. Nei diciotto mercati presi in considerazione da ComScore, si evince come quello russo sia in maggiore crescita, mentre quello inglese tiene con gli utenti che spendono una media di 38,2 ore online al mese. L’Italia è in quinta posizione, davanti a Spagna e Olanda, ma molto distaccata, sia per le ore (18,8) che soprattutto per le pagine visitate: soltanto 2,027 di media, cioè quasi la metà di chi ci precede di un posto in classifica e in particolare della Germania, e comunque sotto la media europea che è di poco meno di tre pagine.