La fotografia è chiara: l’Europa sta spostando progressivamente il proprio baricentro mediatico ed a pagarne dazio è il media principe della fine del secolo scorso: la televisione. Se è vero che nessun media scompare ma semplicemente ogni nuovo mezzo impone nuovi equilibri alla comunicazione, Internet rappresenta il mezzo verso il quale tende a fluire un’utenza in riassestamento.
I numeri che dimostrano tale suggestivo trend giungono da JupiterResearch: da un’indagine iniziata nell’Agosto 2004 si evidenzia infatti come ben il 27% dei navigatori ammette di passare sempre meno tempo alla tv sostituendovi l’uso del web come mezzo alternativo. Tale percentuale era praticamente dimezzata solo pochi anni prima (2001), e le previsioni indicano come tale livello di migrazione potrà salire al 37% entro il 2009.
Una delle principali cause che sta tagliando via audience (e introiti) alla tv è la diffusione del broadband: l’emorragia di utenti è infatti tanto più marcata quanto più il broadband ha sostituito la connessione dial-up. In una paese come l’Italia ove il broadband rientra in cifre assolute ancora scarne, ad esempio, la tv perde terreno ma non in modo raffrontabile a quanto registrato in paesi quali Inghilterra o Spagna.
Olivier Beauvillian, autore dell’indagine Jupiter, offre un ulteriore spunto di riflessione: se la tv è il medium che paga di più la crescita della diffusione di Internet, altri media quali ad esempio i giornali devono rivedere radicalmente le proprie basi per riappropriarsi di un’identità e di un pubblico. Anche per quest’ultimo obiettivo, però, un rinnovato uso dell’interfaccia web potrà costituire una tappa importante nell’evoluzione del mezzo.