Il suo nome è Internet Safety Coalition ed ha uno scopo ben chiaro: sensibilizzare gli utenti di Internet, in particolar modo i più giovani, sul tema della sicurezza delle informazioni pubblicate via Internet. Numerosi sono stati nel tempo gli abusi di dati lasciati incautamente da minorenni sui vari social network, dunque si è avvertita le necessità di affrontare con decisione il tema.
Nodo principale del progetto è la comprensione di come la pubblicazione di dati personali tramite la rete possa rappresentare un profondo rischio per la privacy e la sicurezza di chiunque. “Beware what you share”, il motto dell’iniziativa, ha già nel titolo il messaggio che il nuovo organo vuole trasmettere: un utilizzo coscienzioso della rete, facendo attenzione a muovere i passi giusti nel contorto labirinto di Internet, senza però allo stesso tempo creare inutili allarmismi.
La Internet Safety Coalition può vantare tra i propri partner nomi come Google, Microsoft, Yahoo, IBM, AT&T, AOL e altri colossi del mondo informatico, soprattutto in ambito Web. Alla base di tutto, approfondite ricerche condotte su utenti appartenenti alla fascia d’età maggiormente a rischio, quella dei teenager, i cui feedback possono fornire un quadro piuttosto preciso dell’attuale situazione. Un progetto in grande stile, quindi, ma nel solco di progetti quali quel “Navigare Sicuri” il cui pullman informativo ha preso il via da poche ore anche nel nostro paese sotto la guida di Telecom Italia.
Peggy Conlon, presidente e CEO di The Advertising Council, sottolinea come una maggiore cura nella selezione delle informazioni condivise tramite siti Web come Facebook, MySpace o altri social network, così come su ogni altra pagina Web, possa rendere più sicura la navigazione, con tutto vantaggio sia per i ragazzi che per i relativi genitori.
I mezzi tramite i quali viaggeranno i messaggi saranno i più disparati: campagne pubblicitarie, materiale informativo, trasmissioni televisive e online, conferenze, campagne di sensibilizzazione e altro ancora. La speranza è quella di riuscire a far veicolare il significato principale del progetto, riuscendo dunque a diffondere una migliore concezione del Web, dei relativi rischi, e del modo migliore con il quale approcciarsi a questo sterminato mondo.