Nelle ore in cui l’alba sorge sull’Internet Festival 2015, occorre soffermarsi sul tema centrale dell’evento pisano: lo “spazio“. La presentazione del direttore Claudio Giua ne ha ben delineati i contorni: uno concetto di spazio nuovo nasce all’interno di un contesto modificato, nel quale la dimensione del digitale si sovrappone a quella del reale soverchiando gli antichi paradigmi del comune pensare. La nostra stessa forma mentis viene ribaltata, poiché i capisaldi della cultura (a partire dallo spazio e dal tempo) diventano questioni relative e non più in grado di spiegare o motivare il resto.
L’Internet Festival sorge abitualmente nel centro di Pisa e fissa il proprio baricentro sul Ponte di Mezzo che attraversa l’Arno. Un ponte significativo, a suo tempo punto di approdo per il Garibaldi ferito, oggi punto di partenza per una riflessione ad ampio raggio sul mondo ai tempi di Internet. E c’è una cosa che caratterizza l’uso del ponte da parte di Internet Festival: viene stabilmente occupato da una installazione che ne trasforma l’utilità da strumento di passaggio a luogo di permanenza.
Il Ponte di Mezzo
Due anni fa il Ponte di Mezzo era diventato una sorta di galleria immaginifica, un viaggio all’interno di una installazione fatta di immagini e suoni; lo scorso anno il Ponte di Mezzo era una motherboard verde, fatta di alberi ed erba, cuore della CPU del Festival; quest’anno il Ponte di Mezzo è un susseguirsi di amache e specchi, materiali naturali e simbolici, cubi dell’Iper Spazio, ancora una volta finalizzati alla creazione di un’esperienza intensiva attorno al centro della tematica della kermesse. Il ponte viene quindi chiuso eccezionalmente al traffico, si fa postazione e allestimento, frena le camminate veloci per trasformarle in sguardi attenti.
Da mezzo a luogo, insomma: un passaggio di grande significato proprio per capire appieno il significato di “spazio”.
Uno studioso usò un altro ponte che attraversa l’Arno come simbolo per spiegare quale sia il rapporto tra un mezzo e un luogo. Si tratta del ponte vecchio, a Firenze, oggi icona per la città e meta fissa per i turisti. Il Ponte Vecchio nacque come un semplice strumento per attraversare l’Arno e unire i due lati della città. Nel tempo, però, iniziarono a sostarci mercanti, si iniziarono a costruire strutture e oggi il ponte è quel che ognuno può vedere: una sorta di estensione della città al di sopra del fiume. Il Ponte Vecchio è l’incarnazione di una evoluzione naturale che tende a trasformare i mezzi in luoghi, strumenti di varia finalità in spazi di ben altro significato. E questo è quel che è accaduto a Internet nel momento in cui è diventato World Wide Web.
Quello che è nato come uno strumento di interconnessione, meraviglia in grado di far comunicare punti lontani nel pianeta, oggi è uno “spazio” a tutti gli effetti. Sul Web si ride, si piange, si coltivano amicizie, si gioca, si studia, ci si informa. Il Web non è più soltanto interconnessione, ma è una bolla tridimensionale che avvolge, protegge, isola, circonda. Quando si crea un sito Web si compra “spazio” sul Web, e questo spazio viene poi navigato vivendo i siti Web altrui. Lo stesso utilizzo della parola “spazio” appare strano, visto che da sempre la parola ha avuto dignità propria soltanto nel mondo del materiale. La sua astrazione ha portato lo spazio sulle mappe prima, sulle fotografie poi, sul Web infine ed oggi il concetto è talmente ampio da poter contenere una molteplicità di semantiche. Il concetto di spazio è così fortemente mutato, ha radicalmente cambiato i propri rapporti con il presidio umano e oggi non sovrappone più in modo esatto (al massimo lo contiene) il concetto di “luogo”.
Il Ponte di Mezzo di Pisa è simbolo di questa transizione: lo strumento diventa luogo, ma in entrambi i casi è spazio. Quando gli avventori dell’Internet Festival lo calcheranno per la prima volta in queste ore debbono pensare al ponte come ad una porta verso una nuova dimensione, un buco nero che porta da una parte all’altra dello “Spazio” attraverso un varco spazio-temporale del sapere.
Il Festival durerà fino a domenica, dopodiché il Ponte di Mezzo tornerà ad essere mera passerella romantica sul placido scorrere del fiume. Da luogo a mezzo, lasciando fluire l’Internet Festival 2015 in attesa del 2016.