È stato un braccio di ferro ma l’accordo è stato raggiunto. I ministri dell’ambiente dell’Unione Europea hanno concordato una percentuale di riduzione delle emissioni di CO2 entro il 2030: è il 35% per le vetture e il 30% per i van. Ad annunciarlo è stata la presidenza austriaca dell’UE, che ha preparato il testo del compromesso. Venti Paesi hanno votato a favore, quattro contrari mentre altri quattro si sono astenuti. Critiche sono arrivate da Irlanda, Lussemburgo, Slovenia, Danimarca, Svezia e Olanda, che volevano un taglio maggiore.
Anche il Parlamento UE ha chiesto un taglio maggiore, del 40%, mentre la Commissione ha chiesto il 30%. Già domani inizieranno i negoziati per cercare di stabilire una soglia finale del taglio delle emissioni di CO2, chiamato “trilogo” perché appunto partecipa anche la Commissione. Tra due mesi c’è la conferenza Onu sul clima a Katowice, dove si dovrà discutere della messa in pratica dell’accordo di Parigi, quindi l’UE non può farsi trovare impreparata.
Già dall’inizio della discussione a Lussemburgo sono emersi i contrasti tra i ministri dell’ambiente europei, ma alla fine il commissario UE al clima Miguel Arias Canete ha dichiarato: “sono soddisfatto, con questo approccio generale potremo rispettare gli accordi presi a Parigi“. Anche la Germania alla fine ha accettato il compromesso, mentre L’Italia è per un obiettivo ancora più ambizioso, il taglio del 40% al 2030, come ha riferito il ministro dell’ambiente italiano Sergio Costa.
Chiaro come la CO2 sia tra i responsabili del cambiamento climatico: auto e furgoni producono il 15% delle emissioni. Stando ai dati pubblicati dal Parlamento europeo, dall’anno scorso le emissioni medie delle nuove automobili sono salite a 118,5 grammi di CO2 per chilometro., quando le norme vigenti dicono che non dovrebbero superare i 95 grammi di CO2 per chilometro dal 2021.
L’obiettivo finale sono sì la riduzione delle emissioni ma anche l’accelerazione per la produzione di auto a emissioni zero. Un mercato in crescita, quello delle auto elettriche, che potrebbe subire un’ulteriore accelerazione.