Tempi duri per Apple, dopo il calo in borsa della scorsa settimana. Non solo Cupertino deve fare i conti con i contraccolpi della crisi economica, rimanendo comunque fra le aziende più fruttuose sulla piazza, ma ora rischia di perdere uno dei suoi brevetti fondamentali. L’US Patent and Trademark Office ha infatti invalidato la registrazione della proprietà intellettuale sul multitouch.
Definita da sempre come il “Brevetto Steve Jobs” perché voluta dallo stesso iCEO, la registrazione è stata invalidata sulla base di un riesame “ex parte”, ovvero richiesta da società non ancora rivelate. Ma è facile intuire come si tratti dei competitor più acerrimi della Mela, Samsung e Motorola in primis, che proprio sul multitouch hanno dovuto combattere moltissime cause legali.
Il brevetto in questione è il numero 7.479.949, intitolato “Touch screen device, method, and graphical user interface for determining commands by applying heuristics”. Registrato tre anni fa, l’esclusività di Cupertino è stata rimossa perché pare già esistessero dei device a touchscreen multiplo prima dell’introduzione sul mercato di iPhone, anche se non diffusi al grande pubblico. La decisione è comunque solo preliminare, di conseguenza l’US Patent and Trademark Office si ritroverà a riesaminare il caso nelle prossime settimane e potrebbe addirittura rovesciare l’esito di questa prima consultazione.
La proprietà intellettuale sul multitouch, ovvero quel sistema che permette di interagire con uno schermo tattile con più dita alla volta, è stata al centro della causa persa da Samsung lo scorso autunno. Un brevetto determinante, almeno per le corti, per comprovare le violazioni del colosso coreano, tuttavia destinate a ridimensionarsi in appello qualora la scelta dell’USPTO dovesse essere confermata.
Oltre al multitouch, l’ufficio brevetti statunitense ha ritenuto di invalidare anche il brevetto sul “rubber-banding“, ovvero quell’effetto grafico di rimbalzo che si ottiene quando si giunge a fondo pagina e non è più possibile procedere oltre con lo scrolling. Anche in questo caso, il sistema pare fosse già preesistente alla prima introduzione sugli iDevice. Al momento, Apple non ha rilasciato alcuna dichiarazione in merito alla vicenda, ma il rischio è davvero alto per la società: molte delle battaglie legali vinte in passato, infatti, potrebbero finire in fumo.