Scrivo questo post non per denigrare lo IAB e i suoi organizzatori. Ci mancherebbe. Però ricordo un commento negativo sentito l’anno scorso, che riporto e vorrei fosse discusso a fondo:
Lo IAB serve solo alle Web-agency espositrici, che si tirano al lucido e si fanno belle per i big spender
Ovvero, vengono presentati numeri in crescita, viene spiegato che l’unico mezzo che rende davvero e sui cui vale la pena spendere due soldi per la pubblicità è Internet, viene stressato il concetto di prosumer per far capire che se non ci si muove sul Web i nostri consumatori andranno a sbattere in qualche altro marchio e ci rimarranno incollati.
Perché ormai nessuno si fida più di Internet e radio, tutti vanno a cercare i prodotti su Internet.
È tutto vero ovviamente. Se non ci credessi non sarei qui a scrivere.
Ma non c’è altro? Ricordo lo IAB dello scorso anno come una splendida e brillante esposizione dell’ADV online. Punto. Non varrebbe la pena, come già sottolineato per SMAU, trasformare questi luccicanti ritrovi annuali in momenti di vera cultura?