iOS 11 è nelle mani degli sviluppatori da pochissime ore, dopo la sua presentazione nel corso dell’evento inaugurale della WWDC 2017 di ieri sera. E, a così poca distanza, emergono già i primi dettagli sul sistema operativo mobile. A partire dall’eliminazione del supporto per le applicazioni a 32 bit, una possibilità già paventata in passato, affinché gli iDevice risultino 64 bit only. Non una questione che deve preoccupare gli utenti più del dovuto, in realtà, poiché iOS 11 è unicamente compatibile con i dispositivi Apple già in possesso di un chip a 64 bit, ovvero un A7 o successivi.
Così come hanno sottolineato alcuni sviluppatori sui social network, cercando di aprire un’applicazione a 32 bit su iOS 11 viene rimandato un messaggio d’errore, pensato per spiegare come il titolo in questione debba essere aggiornato prima di poter essere correttamente sfruttato. Allo stesso modo, le applicazioni a 32 bit non possono essere più cercate tramite App Store, quest’ultimo completamente riprogettato, né vengono scaricate accendendo alla propria cronologia di download.
Già da tempo, praticamente con il rilascio di iOS 10.1 lo scorso autunno, Apple ha richiesto agli sviluppatori di aggiornare le loro applicazioni, affinché supportino l’architettura a 64 bit. Con iOS 10.3, la società di Cupertino ha ribadito il concetto, aggiungendo un messaggio per informare come le applicazioni a 32 bit scaricate “non funzioneranno con le future versioni di iOS”.
Naturalmente, gli sviluppatori potranno creare applicazioni che inglobino sia l’architettura a 32 bit che quella a 64 bit, affinché possano essere sfruttate anche su vecchi device, ormai non più aggiornabili a iOS 11. Come già ribadito, infatti, il sistema operativo sarà unicamente compatibile con i chipset A7 e superiori, quindi con iPhone 5S e successivi, iPad Air e iPad Air 2, il nuovo iPad 2017, iPad Mini 2 e successivi, iPod Touch di sesta generazione e tutti i modelli della linea iPad Pro.