Apple ha rilasciato, nella tarda serata di ieri, le prime beta pubbliche dei suoi tre principali sistemi operativi: iOS 13, iPadOS e macOS Catalina. Dopo un’iniziale fase di test con i developer, infatti, il gruppo di Cupertino ha deciso di aprire l’accesso a tutti gli iscritti ad Apple Seed. Naturalmente, non si tratta di versioni finali degli aggiornamenti per iDevice e Mac: per le edizioni finali, infatti, bisognerà attendere il mese di settembre.
Nel corso della WWDC 2019, il gruppo di Cupertino aveva annunciato il lancio delle beta pubbliche dei suoi sistemi operativi per il mese di luglio. Tuttavia, l’azienda ha deciso di anticipare di qualche giorno il rilascio, forse per agevolare il download e l’installazione da parte degli utenti interessati.
Per accedere alla prima beta pubblica di iOS 13 e iPadOS, quest’ultima una versione di iOS 13 specificatamente adattata per tablet e dotata di nuove funzioni, è necessario collegarsi alla pagina dell’Apple Beta Software Program. Dopo aver verificato la compatibilità del dispositivo in proprio possesso con il sistema operativo, e aver effettuato l’accesso alla piattaforma, si otterranno tutte le informazioni relative al download e all’installazione del pacchetto di aggiornamento.
È doveroso specificare, tuttavia, come quella offerta non sia una versione finale del sistema operativo, di conseguenza potrebbero essere presenti bug o malfunzionamenti. L’ideale è quindi procedere all’installazione su un dispositivo secondario e, in ogni caso, effettuare un backup di tutti i propri dati prima dell’aggiornamento. La prima beta pubblica, inoltre, corrisponde alla seconda consegnata qualche settimana fa agli sviluppatori. Non ultimo, una volta installato iOS 13 o iPadOS si potranno ricevere le future beta anche in modalità OTA.
Discorso del tutto analogo per macOS Catalina, il successore di macOS Mojave, la cui beta è sempre disponibile tramite l’Apple Beta Software Program. Anche in questo caso, dopo aver verificato la compatibilità del Mac in proprio possesso, è utile effettuare un backup dei dati prima dell’installazione: potrebbero infatti esservi bug o malfunzionamenti vari. Meglio quindi scegliere un secondo dispositivo di test o, ancora, installare Catalina su una partizione secondaria, indipendente da quella principale.