Google Maps è tornato su iOS 6 da pochissimi giorni e tutti hanno gridato al miracolo: è un successo per Google, per Apple e per gli utenti. Ma gli entusiasmi delle prime ore, almeno sul versante di Cupertino, sembrano già essersi smorzati. Si è infatti sostenuto che il ritorno delle mappe di Big G sugli iDevice abbia incrementato il tasso d’adozione di iOS 6 fra gli utenti, ma una ricerca di Chitika smentisce questa ipotesi.
Lo si è detto in un precedente articolo e molte testate internazionali l’han confermato: grazie a Google Maps sempre più utenti hanno finalmente deciso di abbandonare iOS 5. Certo, queste rivelazioni si sono tutte basate sulle dichiarazioni degli internauti sui social network, quindi il loro valore statistico è sempre stato dubbio, ma l’ottimismo dalle parti della California pareva davvero palpabile. E invece nulla: sul Web, nelle ore di rilascio di Google Maps, non si è notato un incremento di presenze per iOS 6.
Chitika, una società d’analisi statunitense, ha monitorato i log di connessione alla Rete da dispositivi mobile nel giorno di rilascio di Google Maps, ipoteticamente il periodo di download più intenso per l’applicazione. E il numero di iDevice collegati online e già aggiornati a iOS 6 è passato dal 72,77% al 72,94%, ovvero un aumento minimo del tutto trascurabile. E non appena Google Maps ha raggiunto la prima posizione fra i software più scaricati di App Store, nessun sussulto si è registrato in fatto di upgrade.
Probabilmente, considerata anche l’alta percentuale di base, sono davvero pochi gli utenti che han deciso di attendere pazientemente il rilascio della cartografia di Google prima di aggiornare i loro device. I dati dimostrano come la gran parte degli utenti già da tempo si è affidata all’ultima versione del sistema operativo, quindi Google Maps non ha segnato alcun effetto trainante sfruttabile direttamente da Apple. Sebbene in quel 30% di consumatori legati a versioni antecedenti del SO vi siano molti dispositivi non aggiornabili perché non compatibili, Apple e gli analisti speravano nella ventata d’aria fresca di Big G dopo le strenue polemiche sulle Mappe autoctone della Mela e il calo in borsa. Purtroppo Apple non sembra aver spazio per sfruttare il clamore indiretto del successo del servizio di Google, quest’ultima rimasta in questa battaglia cartografica l’unica e sola società vincitrice.