I dispositivi mobile di nuova generazione stanno aprendo importanti opportunità per gli sviluppatori poiché si moltiplicano le piattaforme ed i numeri sui quali il loro lavoro può essere portato. L’interesse per le diverse soluzioni sembra peraltro essere direttamente proporzionale ai numeri con cui le piattaforme stesse occupano il settore, poiché maggiore è la domanda potenziale e maggiore è l’introito auspicato: semplice proporzione matematica, semplice logica di mercato.
Una indagine congiunta di IDC e Appcelerator ha misurato il tasso di appetibilità delle nuove piattaforme per valutare in che modo gli sviluppatori guardano in questa direzione. L’iPad rimane nella fattispecie il più ambito, già sotto l’attenzione di 87 developer su 100 ed in aumento rispetto all’84% dell’anno antecedente. Ma sul collo del tablet di Cupertino c’è già il fiato di Android 3.0: i tablet con il sistema operativo Google sono desiderati dal 74% degli intervistati, in aumento rispetto al 62% dell’anno precedente (quando l’interesse era basato su una ipotesi potenziale che rivelava ancora ben poco di sé stessa). Distaccati in modo sostanziale il Blackberry PlayBook (28%) e webOS, entrambi in forte aumento, ma entrambi ancora poco centrali nelle attenzioni del pubblico.
Il sondaggio ha chiesto agli sviluppatori anche quali possano essere i fattori che porteranno i tablet Android al successo o alla caduta. Il prezzo è visto come l’elemento centrale in questa competizione (anche se spesso è questa la risposta più ovvia, ed infatti le case produttrici sembrano al momento sfidarsi più sugli aspetti tecnici che non sul prezzo dei device), ma la frammentazione e le capacità hardware sono considerati altresì importanti ai fini della scelta d’acquisto. Honeycomb è visto come elemento chiave nel 33% dei casi, poiché la bontà di Android 3.0 ha il dovere di dimostrare per la prima volta cosa il sistema operativo possa dire sugli schermi maggiorati dei tablet.
Ad oggi l’iPhone è ancora la piattaforma per cui si sviluppa di più: 92 sviluppatori su 100 stanno concentrando le loro attenzioni sul telefono di Cupertino, quello che per primo ha abbracciato questa nuova dimensione prendendosi sulle spalle l’onere di spiegare agli utenti cosa sia una applicazione ed a cosa serva un App Store. Android viene però a ruota, a pari merito con l’iPad (87%). Segue una seconda fascia dei nuovi entranti: il 38% dei developer guarda con interesse alla produzione Blackberry, il 36% a Windows Phone 7, il 16% a webOS. Chiudono la classifica Symbian, Kindle e MeeGo: per Nokia, insomma, non ci sono buone notizie.