Grandi aspettative su Apple Music, il servizio di streaming musicale lanciato nel 2015 dal gruppo di Cupertino. E non tanto per le indiscrezioni emerse negli ultimi tempi, quali il paventato allargamento alle serie TV, ma quanto per gli obiettivi che Jimmy Iovine si sarebbe preposto per la piattaforma. In occasione di un’intervista rilasciata a Variety, infatti, il produttore ha spiegato come Apple Music potrebbe diventare “un punto di riferimento culturale”.
Con oltre 20 milioni di abbonati, di cui 10 raggiunti nel corso del 2016, Apple Music è il portale di streaming musicale dalla crescita più veloce, tanto da avvicinarsi velocemente al leader di settore Spotify. Un merito che deriverebbe dalla dedizione con cui Cupertino ha guardato al progetto, poiché sin da subito orientato agli artisti. Iovine, infatti, ribadisce come solo la Mela, tra le varie compagnie dell’universo tecnologico, abbia capito “perché gli artisti creano opere”.
Sebbene il produttore non abbia voluto rivelare nel dettaglio i piani futuri di Apple Music, Iovine ha spiegato di voler rendere il servizio un punto di riferimento culturale, quindi non unicamente concentrato sulla musica. Apple Music, tuttavia, non sembra essere una piattaforma destinata a divenire il nuovo Netflix, né un universo in diretta concorrenza con lo streaming televisivo, bensì potrebbe diventare un ecosistema capace di comprendere tutte le arti.
Non la metterei così [in relazione alla possibile competizione con Netflix, ndr]. Quando lo leggo, dico no. È Apple Music e capita abbia sia video che audio. Non ha nulla a che vedere con quel che Netflix sta facendo.
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Sul fronte delle esclusive, un ambito che ha visto Apple Music in prima linea nel corso dell’ultimo anno, Iovine ha invece cercato di smorzare le polemiche, soprattutto a seguito del rilascio dell’album di Frank Ocean:
Le abbiamo avute, ne avremo ancora. Stiamo solo sperimentando. So solo che, se qualcosa ci sembra giusto e qualcuno vuole farlo, saremo disposti a farlo per aiutarlo a vendere il suo album, a spargere la voce, spendendo quanto merita.
Infine, il produttore sottolinea come il grande successo di Apple Music derivi anche dalla capacità, unica sul mercato, di cui Cupertino sarebbe a disposizione: la possibilità di parlare due lingue, quella della tecnologia e quella dell’arte.