Apple Music potrebbe raggiungere 400 milioni di utenti, se offrisse un servizio di streaming gratuito come Spotify. È quanto rivela Jimmy Iovine, pronto a una piccola frecciata al rivale nel corso di un’intervista per Music Business Worldwide. L’esperto di Cupertino, tuttavia, sottolinea come la fornitura di un servizio gratuito non sia nei piani di Apple, poiché l’azienda crede nella bontà di un modello che possa compensare adeguatamente i detentori dei diritti.
Dall’espansione di Internet negli anni ’90, la musica è stata sempre vissuta dagli utenti come un fenomeno gratuito. Da Napster ai modelli più evoluti di P2P, le piattaforme di sharing hanno rappresentato un grave problema per musicisti e case discografiche, con una diminuzione di introiti e capacità d’investimento. L’arrivo di servizi legali d’ascolto gratuito, solitamente alimentati dall’advertising, ha risolto in parte la questione: l’approvvigionamento su canali illeciti è sensibilmente diminuito, mentre la musica ha ritrovato un modello di fruizione teoricamente virtuoso. Jimmy Iovine, tuttavia, non ritiene che i servizi free basati sulla pubblicità siano sufficienti per garantire a musicisti e case discografiche un’adeguata compensazione.
Se Apple Music offrisse un piano gratuito, avremmo 400 milioni di utenti. Questo renderebbe il mio lavoro molto facile. Ma crediamo che gli artisti debbano essere pagati. È per questo che sono andato in Apple.
Non è però tutto, poiché il partner di Apple Music sostiene che gli abbonati a servizi di pagamento dovrebbero ricevere dei vantaggi rispetto agli ascoltatori gratuiti, quali feature aggiuntive. È quello che starebbe facendo Cupertino con la promozione di alcuni show originali, dal “Carpool Karaoke” a “Planet of the Apps”, passando per documentari esclusivi come quelli dedicati a Taylor Swift e Harry Styles e i biopic come “Vital Signs”.
Quello che possiamo fare è rendere Apple Music un luogo davvero speciale, un luogo che le persone desiderano visitare e che possa incoraggiare sempre più sottoscrittori.