Apple ha lanciato ieri una versione da 128 Gb del suo quarto iPad, forse per stringere l’occhiolino al settore business, considerato come il tablet sia stato implementato in tutte le aziende della Top 500 di Forbes. Una simile mossa, però, ha alimentato i sospetti della critica specializzata: con questo device la Mela si è messa sulla difensiva?
La decisione di introdurre un tablet dal così alto storage svelerebbe le intenzioni di Apple di conquistare altri settori e, cosa non da poco, di battere una concorrenza sempre più avvertita come minacciosa. Innanzitutto si pensi alle tempistiche: perché la Mela ha voluto rendere pubblico l’upgrade ora, anziché attendere il tradizionale evento di lancio targato iPad? Durante il prossimo keynote dedicato agli iPad 5, previsto probabilmente per marzo, l’azienda ne avrebbe potuto approfittare anche per lanciare il quarto modello rivisto. E invece pare sia prevalsa la logica della corsa contro il tempo, per battere eventuali simili proposte dalla concorrenza.
Tempistiche a parte, vi sono poi altri fattori che fanno dubitare, così come sottolinea Glen Yeung di Citibank. Il prezzo medio di un laptop, considerati quindi gli estremi low cost e le versioni ultra, è di circa 700 dollari. Con un iPad dal costo simile e dall’alta capacità di memoria, Apple starebbe sfidando apertamente il mercato dei notebook e degli ultabook, vissuti come una minaccia per l’evoluzione del mercato tablet. In realtà il paragone appare forse forzato, perché i tablet oggi non sono ancora in grado di sostituire in toto un computer portatile. Si tratta di categorie di dispositivi che assolvono a funzioni sostanzialmente diverse, la cui esistenza è piuttosto comprensiva anziché antitetica. È praticamente normale, infatti, che i proprietari di un iPad posseggano anche un laptop e che i due device siano utilizzati l’uno indipendentemente dall’altro.
E se, invece, il paragone fosse sugli ibridi? È noto che nel corso del 2013, sulla falsariga del lancio del primo Surface, Microsoft lancerà dei prodotti camaleontici: dei device che saranno all’occorrenza tablet e all’occorrenza laptop, così come Surface Pro. Lo stesso si attende da Asus, Samsung, HP, Acer e chissà quali altri produttori. Si tratta di una categoria di dispositivi che potrebbe davvero dar del filo da torcere al mondo iPad, appunto per la sua capacità di unificare quelle esigenze diverse dell’utente di cui si faceva accenno poc’anzi. Apple è da sempre contraria a queste contaminazioni – si ricordi quando Tim Cook ha parlato ironicamente dei “frigoriferi-tostapane” – ma inizierebbe a temerle. Con questo iPad, in altre parole, la Mela sta comunicando al mercato di riuscire a reggere il confronto con gli ibridi, sta cercando di affermare la supremazia del tablet su ogni altro prodotto? Forse. Ma se davvero vi fosse una misura protezionistica in essere, perché il prezzo non è calato per aggredire il mercato?